Mercato vinicolo, vendite in equilibrio precario. Più bianchi, meno rosati

Mercato del vino, le vendite si mantengono deboli rispetto al 2024, mentre i consumi estivi si orientano con decisione sui bianchi fermi. Incerte le prospettive per l’autunno
Analizzare l’andamento delle vendite nel confronto tra il 2024 e il 2025, osservare i segnali di evoluzione della domanda nella stagione estiva e valutare le aspettative per l’ultimo quadrimestre dell’anno: sono queste le direttrici della rilevazione realizzata nel giugno 2025 su iniziativa di Vinarius, Associazione delle Enoteche Italiane. L’indagine, svolta su un campione rappresentativo dei 120 associati presenti su tutto il territorio nazionale, restituisce un quadro articolato, che riflette le dinamiche di assestamento in atto nel canale specializzato.
Stallo diffuso nel primo semestre: solo il 16,7% registra crescita
I dati relativi al confronto fra l’estate 2025 e il medesimo periodo del 2024 evidenziano una sostanziale stagnazione. Il 41,7% degli operatori del settore ha registrato una flessione delle vendite; identica percentuale ha indicato una situazione invariata. Solo il 16,7% segnala un incremento, a conferma di una fase caratterizzata da prudenza e da un rallentamento dell’acquisto medio.
La stessa tendenza si riscontra nel bilancio del primo semestre: il 50% degli intervistati ha rilevato una contrazione rispetto all’anno precedente. Un ulteriore 33,3% ha riportato una dinamica di stabilità, mentre la quota di chi segnala una crescita si ferma nuovamente al 16,7%. I dati suggeriscono un rallentamento trasversale, non limitato alla stagionalità estiva ma strutturalmente diffuso.
L’analisi qualitativa evidenzia una riduzione della frequenza di acquisto da parte della clientela, accompagnata da una maggiore selettività nelle scelte. Le dinamiche inflattive, unite a un contesto economico ancora incerto, sembrano contribuire a orientare il consumatore verso un approccio più contenuto e ragionato.
Attese per l’autunno: sentiment diviso, prevale la cautela
Le previsioni per il secondo semestre mostrano un quadro polarizzato. Il 33,3% degli operatori confida in una ripresa, mentre il 25% ritiene che la situazione resterà sostanzialmente invariata. Permane tuttavia un’area critica, rappresentata dal 41,7% del campione che prevede un ulteriore peggioramento delle vendite.
L’elemento dominante resta quindi la prudenza. Nonostante l’allineamento con i dati 2024 per una parte del campione, il sentiment complessivo continua a riflettere l’incertezza strutturale del mercato e la difficoltà di programmazione a medio termine. L’eventuale recupero nella parte finale dell’anno sarà legato, secondo diversi operatori, a dinamiche locali, iniziative promozionali mirate e tenuta dell’offerta premium.
Preferenze estive: bianchi fermi nettamente in testa, crollano i rosati
Alla domanda su quale tipologia di vino risulti più richiesta nella stagione estiva, la risposta appare univoca: il 50% degli intervistati indica i bianchi fermi come categoria prevalente. Seguono gli spumanti (25%), i rosati (16,7%) e i rossi (8,3%).
I bianchi fermi si confermano dunque come punto di riferimento per la clientela estiva. Il loro posizionamento risponde a esigenze di bevibilità, versatilità gastronomica e accessibilità economica, aspetti che trovano riscontro nelle abitudini d’acquisto in enoteca e nella domanda da parte del canale horeca.
Particolarmente rilevante è la contrazione dei consumi di rosati rispetto all’estate 2024. Il 58,3% degli operatori dichiara un calo marcato, contro un 25% che segnala un aumento e un 16,7% che rileva una sostanziale stabilità. L’arretramento appare trasversale e non legato a specifiche aree geografiche, suggerendo una fase di riflessione su comunicazione, posizionamento e prezzo medio della categoria.
Gli spumanti mantengono una buona tenuta, beneficiando della loro riconosciuta trasversalità di consumo, anche se la crescita pare rallentata rispetto agli anni precedenti. I vini rossi, infine, restano marginali nelle dinamiche estive, confermando una stagionalità ormai strutturata.
Una fase di adattamento per il canale specializzato
Il quadro che emerge dalla rilevazione è quello di un settore in fase di ridefinizione. Il canale enoteca, pur conservando la propria capacità di intercettare una domanda qualificata e orientata alla qualità, si confronta con una clientela più attenta, con minore impulso d’acquisto e maggiore selettività. Il posizionamento strategico e la capacità consulenziale degli operatori rappresentano oggi fattori chiave per la tenuta del comparto.
“I risultati della nostra indagine confermano che le enoteche stanno vivendo un periodo di adattamento complesso, tra evoluzioni nei gusti dei consumatori e difficoltà economiche diffuse”, afferma Andrea Terraneo, Presidente Vinarius. “I bianchi fermi continuano a rappresentare una scelta solida per i clienti, mentre i rosati sembrano attraversare una fase di contrazione. Il nostro impegno, oggi più che mai, è quello di sostenere il comparto promuovendo cultura, formazione e sinergie con i produttori”.
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