Roma Capitale del turismo mondiale: successo per il 25° WTTC

Roma Capitale del turismo mondiale: successo per il 25° WTTC

A fine settembre, per la prima volta in Italia, si è svolta la 25esima edizione del WTTC (World Travel & Tourism Council). Oltre mille delegati, fra ministri, Ceo e presidenti di holding e big player del turismo internazionale, provenienti da 65 paesi. L’intervento del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha ribadito l’impegno di questo Governo

La prima volta del WTTC Global Summit in Italia è prima di tutto un riconoscimento alla forza, al prestigio del settore turistico italiano, ma anche una presa d’atto dell’impegno di questo Governo nel supportare una delle industrie più dinamiche del mondo e più strategiche, più preziose per l’economia italiana”. Con queste parole il Presidente del consiglio Giorgia Meloni ha aperto formalmente i lavori della 25esima edizione del WTTC, il Summit Globale sul turismo che si è tenuto nella Città Eterna dal 28 al 30 di settembre.

Nel suo intervento Giorgia Meloni ha anche voluto ringraziare il Ministro del Turismo, Daniela Santanchèper il lavoro costante, efficace, a supporto del settore, che sta portando avanti. Il turismo è uno straordinario generatore di ricchezza, il 13 per cento del PIL per quello che riguarda l’Italia, ma il suo valore va ben al di là del lato strettamente economico. Perché il turismo racconta ciò che sappiamo fare meglio, ci consente di promuovere i nostri valori, descrive e rilancia il nostro stile di vita. Il turismo – ha concluso Meloni – è uno degli strumenti principe con cui il popolo italiano parla al mondo della sua identità, la fa conoscere e la rende così ammirata nel mondo”.

La Grande Bellezza (del viaggio)” è stato il tema centrale del Summit organizzato dal World Travel & Tourism Council, in collaborazione con Ministero del Turismo, ENIT, Regione Lazio e Comune di Roma. Una grande occasione per mostrare agli oltre mille delegati, fra ministri, operatori, investitori e opinion leader giunti da 65 Paesi, i progressi e le eccellenze del nostro Paese.

Ed è stata una occasione per attrarre investimenti, come ha sottolineato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, la quale dopo aver definito il summit un evento dove si esalta la partnership tra pubblico e privato, ha aggiunto una considerazione  dal sapore squisitamente istituzionale: «Il turismo deve essere un ponte di pace e in questo particolare momento che sta vivendo il mondo è bene rilanciare il messaggio e lavorare insieme, pubblico e privato, affinché si consolidi questo settore economicamente trainante. Perché dove ci sono turisti non ci sono soldati, né eserciti».

Il WTTC è conscio di queste difficoltà e, come ha sottolineato il neopresidente dell’organismo, Antonio Manfredi Lefevbre d’Ovidio, di Silversea Cruises e Arsenale Spa, primo italiano a presiedere il prestigioso organismo, imprenditori e governi devono lavorare per la pace e ha sottolineato che “mai come ora l’Italia è diventata una meta di punta del turismo internazionale e in generale ha dimostrato di essere in buona salute: basti considerare che quest’anno toccherà un valore complessivo intorno agli 11,7 trilioni di dollari, pari al 10,3 per cento dell’economia mondiale, con un contributo al Pil del +6,7 per cento sul 2024 e la creazione di circa 14 milioni di nuovi posti di lavoro. Altrettanto positivo il trend degli investimenti, vicini ai 1,2 trilioni di dollari con un +7,2 per cento sull’anno precedente”.

E che il nostro Paese abbia un posto di rilievo nell’interesse di operatori e investitori esteri, lo ha confermato Gloria Guevara, Ceo ad interim del WTTC: «Cifre alla mano, il 51 per cento dei viaggiatori internazionali visita l’Europa e buona parte di questi transita e soggiorna anche in Italia, a riprova di un ruolo di primo piano che può vantare il vostro Paese. Attualmente l’Italia contribuisce con oltre 237 miliardi di euro all’economia e dimostra anche una vera leadership globale. Dopo aver ospitato lo storico incontro dei ministri del Turismo del G7 nel 2024, ora tocca al nostro summit e l’Italia sta definendo lo standard su come il turismo possa alimentare le economie, creare occupazione e ispirare la collaborazione globale».

Sulle nuove potenzialità del nostro incoming si è soffermata Ivana Jelinic, ceo di Enit Spa: «La vera opportunità che questo summit offre alla nostra industria turistica è la possibilità di far conoscere agli stakeholder internazionali e alla stampa estera non solo Roma, ma anche il resto del territorio italiano. Un’occasione che aiuterà a innescare quei processi di diversificazione dei flussi turistici alla scoperta di nuovi luoghi iconici della nostra penisola. Così si può generare sviluppo sui territori locali e decongestionare le nostre destinazioni più visitate. Da questo summit può partire anche un nuovo modo di viaggiare, scoprire nuovi luoghi».

Infine, a conferma dell’ottimo stato di salute del turismo italiano, il Mitur ha diramato i primi dati del 2025 che certificano una crescita del 6,22 per cento di turisti nell’estate appena conclusa rispetto al 2024. E l’Eurostat rileva anche che l’Italia ha superato la Spagna nella crescita dei pernottamenti sul periodo gennaio-luglio 2025, con un +2,2 per cento sul 2024, a fronte del +1,6 per cento iberico.

E fra i primi effetti concreti del Summit romano, ha comunicato il Ministero del Turismo al termine della tre giorni, ci sono otto miliardi di investimenti che alcuni responsabili di grandi gruppi internazionali hanno deciso di effettuare nel prossimo futuro nel nostro Paese. «Questi investimenti si tradurranno anche nella creazione di posti di lavoro, a conferma di come il turismo sia un potente ascensore sociale per le nuove generazioni», ha commentato il ministro Santanchè.

Al Summit è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che dopo aver sottolineato come il turismo negli ultimi anni abbia sostenuto l’economia del Paese, in un periodo di crisi di altri settori, ha dichiarato che la vera sfida dell’immediato futuro è la qualificazione del settore, attraverso adeguati investimenti: «Si devono migliorare le competenze e le opportunità di lavoro. Per far questo e assicurare al settore un adeguato sviluppo ritengo che ci siano almeno tre tipologie di investimenti pubblici e privati da declinare nel settore: investimenti infrastrutturali con una pianificazione che deve incorporare anche la variabile della domanda turistica. Investimenti nella formazione tecnica, manageriale e linguistica perché in Italia servono scuole per il turismo moderne ben allineate al fabbisogno e aperte a un immediato ingresso dei giovani nel mercato del lavoro».

«Infine, la terza tipologia, quella più sfidante, che riguarda gli investimenti nella digitalizzazione. Negli ultimi 20 anni – ha chiuso il ministro – quegli imprenditori che hanno compreso il valore della tecnologia applicata alla gestione delle loro aziende, in poco tempo sono diventati dei colossi. Ma ora questa sfida si raddoppia ed è in gioco la competitività dell’Italia turistica nel suo insieme. Gli imprenditori, tutti, devono essere all’altezza della vocazione turistica del nostro Paese. E per questo obiettivo il governo, con il Mef in particolare, farà la sua parte e continuerà a lavorare al fianco delle imprese».

In occasione del summit, l’Enit ha creato il Villaggio Italia all’interno dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, dove si è svolto l’evento, un hub progettato per favorire gli incontri fra gli ospiti internazionali e le Regioni partecipanti: Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto.

DISCLAIMER
Ogni testo è redatto da l’Albergo, proprietario dei diritti di proprietà intellettuale.
Qualunque riproduzione, anche parziale è vietata, così come l’utilizzo del logo senza preventiva autorizzazione scritta è perseguito a termini di legge.
Taggato con: , , ,