Nani Mocenigo Palace acquisisce Ca Maria Adele e consolida la presenza nel lusso

Con un investimento superiore ai 10 milioni di euro, il gruppo guidato da Paolo Caffi amplia la propria offerta nel segmento luxury con l’acquisizione di Ca Maria Adele. L’operazione definisce una strategia di ospitalità diffusa e di valorizzazione culturale nel cuore di Venezia
Nani Mocenigo Palace, dimora storica affacciata sul Rio San Trovaso nel sestiere Dorsoduro, ha acquisito l’hotel Ca Maria Adele, boutique hotel situato accanto alla Chiesa della Salute. L’operazione, del valore di oltre 10 milioni di euro, rappresenta un passo strategico nel consolidamento di un’offerta di ospitalità d’eccellenza capace di integrare tradizione architettonica, cultura e personalizzazione del servizio.
L’acquisizione è stata condotta da Paolo Caffi, amministratore delegato di Nani Mocenigo Palace e BNM Srl, insieme a un noto imprenditore del settore hi-tech. Con questa operazione, il gruppo amplia la propria disponibilità a 48 camere complessive, aggiungendo le 16 stanze di Ca Maria Adele alle 30 già presenti al Nani Mocenigo Palace, cui si affiancheranno due nuove signature suites attualmente in ristrutturazione.
“L’acquisizione di Ca Maria Adele – spiega Paolo Caffi – rafforza la nostra visione di ospitalità slow e sartoriale, incentrata sulla valorizzazione del patrimonio storico-artistico veneziano. Due strutture, diverse ma complementari, che dialogano tra loro a pochi metri di distanza, offrendo esperienze ed estetiche uniche grazie a un design originale e spazi capaci di raccontare una storia autentica.”
Un modello di ospitalità diffusa nel cuore di Dorsoduro
La vicinanza tra i due hotel, entrambi collocati nel sestiere Dorsoduro e a pochi passi dalle Gallerie dell’Accademia, dalla Collezione Peggy Guggenheim e dalla Punta della Dogana, favorisce lo sviluppo di sinergie operative e commerciali. L’obiettivo è la creazione di un sistema di ospitalità integrato, in grado di proporre itinerari personalizzati, eventi su misura e servizi condivisi, mantenendo tuttavia l’identità autonoma e distintiva di ciascuna struttura.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto del gruppo BNM, presieduto dal dott. Carlo Salvatori e con Paolo Caffi nel ruolo di amministratore delegato, volto a promuovere un turismo sostenibile e di alta qualità a Venezia. A completare l’offerta, il gruppo gestisce 21 appartamenti suddivisi tra San Vio Palace e San Teodoro Palace, anch’essi nel segmento lusso, che portano il fatturato complessivo a circa 10 milioni di euro l’anno, con prospettive di crescita costante nei prossimi esercizi.
Due identità, una visione comune
Il Nani Mocenigo Palace, struttura cinque stelle situata in un palazzo tardo-gotico, rappresenta uno degli esempi più significativi di recupero architettonico veneziano applicato all’hospitality di prestigio. Gli interni, arricchiti da affreschi settecenteschi di Jacopo Guarana, stucchi di Alessandro Vittoria e decorazioni in vetro di Murano, uniscono memoria nobiliare e comfort contemporaneo in un contesto di elevata eleganza.
Ca Maria Adele, aperto nel 2004 dai fratelli Alessio e Nicola Campa, discendenti di una storica famiglia di maestri vetrai muranesi, si distingue per il suo stile eclettico che combina elementi veneziani e suggestioni orientali. Situato in un palazzo del Cinquecento, il boutique hotel conta dodici camere e spazi aggiuntivi – Palazzetto 113, Mini Palace e Cariatidi – pensati per garantire privacy e esclusività. Arredi d’antiquariato, velluti, vetri di Murano, mobili indiani e marocchini definiscono un’estetica riconoscibile e di forte impatto.
Verso un nuovo concetto di accoglienza culturale
Con la fusione delle due realtà, il gruppo BNM mira a sviluppare una rete di ospitalità diffusa nel segmento luxury, centrata sul concetto di ospitalità culturale e sulla valorizzazione del patrimonio veneziano. Nei prossimi mesi saranno attivate nuove collaborazioni legate a arte, design e artigianato, insieme a una strategia di comunicazione integrata per rafforzare la presenza sui mercati internazionali.
L’operazione segna un’evoluzione rilevante per l’hotellerie veneziana, che si orienta sempre più verso modelli di accoglienza a misura d’uomo, capaci di coniugare lusso, identità territoriale e sostenibilità.
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