Turismo invernale 2025-26, cresce la domanda estera, rallenta il mercato domestico

Turismo invernale 2025-26, cresce la domanda estera, rallenta il mercato domestico

Le previsioni di Demoskopika sul turismo invernale indicano una crescita sostenuta dei flussi dall’estero, mentre la componente italiana appare stabile ma meno dinamica

Demoskopika 1L’inverno alle porte potrebbe segnare un nuovo avanzamento per il turismo italiano, con una dinamica trainata in larga parte dai flussi internazionali. Secondo la nota previsionale Tourism Forecast Winter 2026 elaborata da Demoskopika, tra dicembre 2025 e marzo 2026 l’Italia dovrebbe registrare 29,7 milioni di arrivi e 93 milioni di presenze, pari rispettivamente a un +8,2% e +14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un’evoluzione che conferma la crescente attrattività del Paese nei mesi freddi e che si riflette anche sul fronte economico: la spesa turistica diretta è stimata a 14,8 miliardi di euro (+9,1%).

Dalla ricerca emerge un divario evidente tra mercati: la domanda internazionale mostra una crescita molto più vigorosa rispetto a quella domestica. Per l’inverno 2025-2026, i turisti stranieri attesi in Italia sarebbero 14,4 milioni (+21,1%), in grado di generare oltre 52 milioni di pernottamenti (+28,8%). A incidere è l’ampliamento dell’offerta esperienziale e la qualità dei servizi nelle principali destinazioni montane, culturali e termali, che continuano a intercettare un pubblico globale sempre più diversificato.

Sul versante opposto, il mercato italiano appare complessivamente stabile. La domanda domestica – che rappresenta comunque il 51,5% del totale – vede 15,3 milioni di arrivi, in lieve calo (-1,7%), e 41,1 milioni di presenze, in linea con i volumi dello scorso anno. Secondo gli analisti, questo rallentamento sarebbe in parte legato a comportamenti di consumo più prudenti: soggiorni più brevi, prenotazioni sotto data e scelte di ospitalità alternative non sempre rilevate dalle statistiche ufficiali.

La fotografia prodotta da Demoskopika suggerisce quindi uno scenario «a doppia velocità» per il turismo invernale, come spiegano i ricercatori: «La domanda internazionale è in notevole crescita e traina l’intero settore. Il Belpaese continua a essere scelto dagli stranieri per la qualità dell’offerta e per la varietà esperienziale. Sul fronte opposto, il mercato domestico mostra segnali di rallentamento, probabilmente condizionato da una maggiore prudenza degli italiani nei comportamenti di consumo turistico. Molti nuclei familiari, ad esempio, scelgono periodi più brevi, prenotazioni all’ultimo momento o modalità alternative non sempre rilevate dalle statistiche ufficiali».

Una dinamica che richiede misure mirate rivolte alla clientela italiana, ritenute strategiche per riequilibrare una stagione sempre più sbilanciata sugli arrivi dall’estero. “Governare queste tendenze sarà determinante per consolidare i risultati e sostenere una crescita più equilibrata e differenziata nel prossimo futuro”, spiegano i ricercatori.

Per il comparto dell’ospitalità, queste indicazioni delineano una stagione potenzialmente positiva, soprattutto per le strutture capaci di dialogare con la domanda internazionale e allo stesso tempo intercettare un mercato domestico in cambiamento, caratterizzato da maggiore selettività e tempi decisionali ridotti.

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