AOH 2025: la mappa segreta dell’abitare napoletano
AOH 2025 porta al centro dell’attenzione la Napoli dell’abitare: studi, case, cantieri, terrazzi e dimore storiche aprono le porte per tre giorni, restituendo una visione inedita del paesaggio costruito partenopeo
Dal 3 al 5 dicembre, Architettura Open House torna in città con la sua VIII edizione, trasformando Napoli in un grande osservatorio diffuso dell’architettura. Chiaia, il Centro storico e il Vomero diventano i tre poli di un itinerario che attraversa studi, case, cantieri e dimore private, mettendo in relazione progettisti, appassionati e curiosi di ogni età.
Promosso da Brillart Associazione, con il patrocinio della Regione Campania, dell’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia e di OICE Confindustria, AOH 2025 conferma la propria vocazione: raccontare la città attraverso le forme dell’abitare, indagando gli spazi in cui il paesaggio naturale e quello costruito plasmano identità, stili di vita e benessere.
Open House Napoli lavora da anni su un concetto preciso: leggere la città come un sistema complesso, in cui architetture storiche, interventi contemporanei, cantieri e abitazioni definiscono un ecosistema unico e irripetibile. L’edizione 2025 amplia questo approccio con nuove prospettive. Debuttano infatti due format speciali: “Napoli vista da Terra”, un punto d’osservazione inedito su un terrazzo privato del Rione Sanità, che permette una panoramica a 360° dal Vomero fino al mare; e “Napoli vista da Casa”, un’immersione nell’abitare storico napoletano attraverso gli ambienti d’epoca della residenza dell’avvocato Nicola Todisco, nei pressi di Piazza Carità.
Come di consueto, il cuore dell’evento è la rete di studi e professionisti che aprono le proprie porte al pubblico. Tra gli architetti coinvolti figurano Beniamino Di Fusco, Maria De Rosa, Alessandra Fasanaro, Giovanni Aurino, Alfredo Ciollaro, Manuela Tirrito, Luigi Di Vicino, Jessica Pappalardo, Ferruccio Izzo, Alberto Calderoni e molti altri protagonisti dell’habitare partenopeo.
Le visite spaziano tra cantieri finiti e in corso: dal restauro conservativo del Complesso del Gesù delle Monache, futura sede dell’Accademia delle Belle Arti (progetto Od’a Officina d’Architettura), alla nuova Banca Mediolanum in Palazzo Mannajuolo, dalla Dimora dei Marchesi di Marisa Kitzman alla residenza con vista su Posillipo progettata da Salvatore Febbraio.
Non mancano luoghi simbolici della città come l’Ipogeo dei Cristallini, dove l’allestimento contemporaneo dialoga con l’archeologia ellenistica, o il Mercure Napoli Centro Angioino, esempio di equilibrio tra modernità e identità storica.
Quest’anno AOH introduce anche un elemento artistico dedicato ai visitatori: “Planet”, il braccialetto realizzato da Lucia Ausilio in materiali naturali – corda vegetale, metallo e seta – e pensato come passaporto simbolico per vivere il percorso. L’edizione 2025 diventa inoltre occasione per un’anteprima: le date della fiera tuttohotel, in programma dal 12 al 14 gennaio alla Mostra d’Oltremare, saranno presentate in alcuni appuntamenti del tour.
Tra i partner compaiono Fondazione Tridama, Tuttohotel, Leonardo Immobiliare, Macos Design, Tenuta Cavalier Pepe, mentre il sistema dei media partner comprende realtà culturali e di settore come Grande Napoli, Architettura Ecosostenibile, Archiportale e We:ll Hospitality Trend.
Il racconto della città passa anche attraverso la formazione: gli studenti dell’IPSEOA di Napoli saranno presenti nelle varie tappe per attività di accoglienza, nell’ambito dei progetti scuola-lavoro.
Per gli architetti, ogni visita permette inoltre di ottenere 1 credito formativo professionale, consolidando il legame tra l’evento e la crescita del settore.
AOH 2025 è prima di tutto un invito: ad ascoltare, guardare, attraversare. Una tre giorni che restituisce Napoli non come cartolina, ma come organismo vivo fatto di case, terrazzi, cortili, laboratori e visioni. Un viaggio nella città reale attraverso chi, ogni giorno, disegna il suo futuro.
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