Dove è più caro investire: l’analisi di Deutsche Bank sugli immobili

La nona edizione di Mapping the World’s Prices analizza prezzi, salari, affitti e qualità della vita in 69 città chiave per l’economia globale
L’edizione 2025 di Mapping the World’s Prices, il report internazionale curato da Deutsche Bank, rappresenta la nona analisi comparativa dei costi urbani globali, con un focus su 69 città strategiche per i mercati finanziari e immobiliari. Dopo l’interruzione forzata, dovuta alle conseguenze della pandemia, lo studio torna a mappare il costo della vita, gli affitti, i salari netti e i prezzi al metro quadro. In un contesto dominato da inflazione, tensioni energetiche e fluttuazioni valutarie, la fotografia del settore risulta particolarmente utile per operatori del comparto alberghiero e immobiliare.
Qualità della vita: il nuovo primato europeo
L’indice di qualità della vita premia città nordeuropee come Lussemburgo, Copenaghen, Amsterdam, Vienna e Helsinki. Zurigo e Ginevra, pur conservando elevati standard infrastrutturali, escono dalla top five a causa di un incremento eccessivo del costo della vita. Tokyo, Parigi, Hong Kong, Londra e New York risultano penalizzate da alti livelli di inquinamento, costi immobiliari insostenibili e tempi di percorrenza prolungati. Francoforte, al contrario, registra una crescita significativa, piazzandosi al settimo posto.
Salari netti e costo della vita
Per quanto riguarda i salari netti (detratti dalle imposte), in vetta si collocano Ginevra, Zurigo, San Francisco, Lussemburgo e Boston. Tuttavia, l’equilibrio cambia quando si considera l’impatto del canone di locazione: in questo caso, Francoforte entra nella top 5 grazie a costi di affitto inferiori rispetto ad altre metropoli ad alto reddito. New York, Londra, Parigi, Hong Kong e Tokyo risultano penalizzate dal rapporto squilibrato tra salario netto e spesa mensile per l’abitazione.
Prezzi al metro quadro: sorprese e conferme
Hong Kong mantiene il primato per il costo al metro quadro, nonostante un calo del 20% negli ultimi cinque anni. Seguono Zurigo, Singapore, Seul e Ginevra. Londra e New York si piazzano al sesto e settimo posto, mentre Dubai emerge come il mercato in maggiore espansione, salendo di 15 posizioni fino al 37° posto. Parigi (12ª), Tokyo (21ª) e Francoforte (25ª) risultano relativamente più accessibili, pur rimanendo tra le aree con elevata domanda nel comparto residenziale urbano.
Affitti: New York guida la classifica
Nel segmento locativo, New York è la città più costosa per l’affitto di un appartamento con tre camere da letto in centro, seguita da Singapore, Boston, Londra e San Francisco. Hong Kong (7ª) resta tra le più care in Asia, mentre città europee come Parigi (16ª), Francoforte (31ª) e Tokyo (34ª) mostrano un rapporto meno aggressivo tra canone e reddito medio.
Bollette e costi energetici
Il peso della crisi energetica si riflette sui costi delle utility: Monaco di Baviera è la città con le bollette più care al mondo, seguita da Francoforte e Berlino. Varsavia, Vienna e Praga evidenziano l’impatto strutturale della ridotta disponibilità di gas a basso costo proveniente dalla Russia. Diciotto delle venti città più care al mondo per le spese energetiche si trovano in Europa.
Il caso statunitense e le prospettive al 2030
Rispetto al 2012, le città statunitensi hanno scalato le classifiche globali, registrando forti aumenti nei costi dell’immobiliare e dei servizi. L’effetto combinato del dollaro forte, della solidità di Wall Street e della leadership nel settore tech ha posizionato metropoli come New York, Boston e San Francisco ai vertici del ranking. Tuttavia, secondo la DB House View, il 2025 potrebbe rappresentare un picco. In assenza di una revisione delle politiche interne, l’edizione 2030 potrebbe presentare uno scenario profondamente diverso.
Opportunità nei mercati emergenti: il caso India
L’India, pur mantenendo livelli di prezzo estremamente bassi rispetto ai competitor internazionali, è destinata a scalare le classifiche. Con una crescita economica sostenuta e prospettive di diventare la terza economia mondiale entro la fine del decennio, i centri urbani indiani rappresentano un potenziale interessante per investitori e operatori alberghieri.
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