Emilia Romagna, turismo in crescita grazie agli stranieri e alla montagna

Emilia Romagna, turismo in crescita grazie agli stranieri e alla montagna

Trend in crescita per il turismo regionale nei primi mesi del 2025: +2,2% di arrivi complessivi e +1,7% di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainare il settore sono i visitatori stranieri (+7,6%), più presenti e con soggiorni medi più lunghi. Ottime performance per le Città d’arte e l’Appennino, mentre la Riviera regge nonostante la lieve flessione della componente italiana

Segnali positivi per il turismo in Emilia-Romagna, che ha iniziato il 2025 con un bilancio incoraggiante. Da gennaio ad aprile il movimento turistico ha evidenziato una crescita generalizzata: oltre 2,8 milioni di arrivi (+2,2%) e 6,7 milioni di pernottamenti (+1,7%) rispetto allo stesso periodo del 2024. A determinare l’incremento è stata soprattutto la componente straniera, in espansione del +7,6% in termini di arrivi, con soggiorni più lunghi e una spiccata preferenza per i centri d’arte e le località montane.

I dati provvisori, pubblicati ieri dall’Ufficio statistico regionale, includono per la prima volta anche le locazioni turistiche brevi – come gli appartamenti Airbnb – all’interno della categoria extralberghiera, restituendo un quadro più completo e aggiornato della domanda distribuita sul territorio.

“Il settore turistico regionale si conferma complessivamente in buona salute, con le città d’arte che nei primi mesi dell’anno registrano un’ottima crescita e confermano un forte appeal, in particolare nei confronti dei visitatori stranieri”, ha commentato Roberta Frisoni, assessora regionale al Turismo.

Città d’arte trainanti, l’Appennino sorprende

Le Città d’arte e d’affari, che comprendono i grandi comuni, hanno attratto il 45,7% dei turisti e il 43,1% dei pernottamenti dell’intera regione. In termini assoluti, si tratta di oltre 1,3 milioni di visitatori (+4,7%) e 2,9 milioni di notti (+4,8%), spinti da una forte crescita degli arrivi internazionali (+10,1%) e delle relative permanenze (+10,2%).

Molto positivo anche l’andamento dell’Appennino, con un +14,2% di turisti e un +10,5% di pernottamenti. Gli italiani hanno rappresentato la fetta maggiore dell’aumento (+15,2% arrivi e +9,5% notti), ma anche i visitatori stranieri hanno dato un contributo rilevante: +8,6% di arrivi e +17,6% di soggiorni. Il buon innevamento delle piste e il rinnovato interesse per i borghi hanno influito in modo decisivo su questi risultati.

Non da meno le Località collinari, che hanno beneficiato di un incremento del +3,6% delle presenze complessive, confermando il trend positivo già osservato negli ultimi anni. I pernottamenti sono aumentati del +3,4%, con performance simili tra italiani (+1,5%) e stranieri (+7,7%).

Riviera stabile, ma il calo interno si fa sentire

Più contenuto il risultato della Riviera, che ha comunque accolto 871.325 turisti per un totale di 2.375.493 pernottamenti. A livello tendenziale, si è registrata una lieve flessione: -2,8% di arrivi e -2,9% di notti, imputabile quasi esclusivamente al calo della domanda italiana (-3,7% di turisti, -4,2% di soggiorni). I flussi esteri, al contrario, si sono mantenuti in territorio positivo: +2,2% di presenze e +2,1% di pernottamenti.

Le Località termali, invece, hanno sofferto maggiormente: -5,3% di turisti e -5,1% di pernottamenti. La flessione è da attribuire alla clientela domestica, mentre gli stranieri, pur in calo per numero di arrivi, hanno aumentato la durata media del soggiorno (+7,3% pernottamenti).

Cresce l’extralberghiero e si guarda al futuro

In controtendenza rispetto ad alcuni segmenti più tradizionali, l’ospitalità extralberghiera ha registrato una vera e propria impennata: +15,9% di arrivi e +10,3% di pernottamenti, confermando la crescente preferenza per formule flessibili e distribuite come agriturismi, B&B, ostelli e case vacanza. Un risultato rafforzato dall’integrazione, nei conteggi ISTAT, delle locazioni brevi, che contribuiscono sempre più al turismo diffuso.

“Tengono bene i grandi attrattori turistici – ha sottolineato Frisoni – ma vogliamo lavorare per valorizzare anche l’offerta meno convenzionale, puntando sulla varietà e sull’esperienzialità”.

In vista della stagione estiva, le aspettative rimangono alte. “Abbiamo avuto ottimi segnali già nel weekend appena trascorso. Da settembre – ha aggiunto l’assessora – avvieremo un percorso di analisi e confronto con categorie, enti locali e operatori, per accompagnare la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere, sia dal punto di vista urbanistico che economico”.

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