La Toscana dei Castelli nel Chianti, un mercato in crescita

Vivere una vacanza in un castello d’epoca della Toscana è certamente un’esperienza unica. Abbiamo incontrato Gianluca Tedesco, manager di una di queste strutture nel Chianti, per capire le dinamiche di questo mercato in costante crescita
La Toscana è punteggiata da castelli, rocche, torri e borghi fortificati che raccontano secoli di storia, potere e tradizioni. Da secoli presidiano coste, colline e valichi, tra Maremma, Chianti e Val d’Orcia, offrendo scorci mozzafiato e atmosfere sospese nel tempo. Oggi aprono le porte a viaggiatori curiosi e raffinati: si possono visitare, vivere, esplorare. Alcuni custodiscono collezioni d’arte contemporanea, altri si sono trasformati in eleganti dimore d’accoglienza, tra giardini silenziosi, affreschi e arredi d’epoca. Un patrimonio che unisce storia e bellezza, offrendo esperienze autentiche nel cuore della Toscana più suggestiva.
Gianluca Tedesco, CEO del Castello di Tornano, ha risposto in modo esauriente alle nostre domande.
Da oltre 20 anni sono nel mondo del turismo, facendo la mia carriera come consulente e dirigente di aziende sia di territorio che di ospitalità, da circa 12 anni vivo stabilmente in Toscana dove ho seguito diverse aziende che contemplano sia ricettività che produzione agricola. Da 2 anni sono anche Imprenditore Agricolo Professionale e seguo tutta la strategia di produzione del Castello di Tornano. Baso il mio lavoro sui dati, sulla creazione di business plan accurati, sulla strategia di impresa a medio e lungo termine e sulla sostenibilità economica e sociale delle aziende. Anche negli altri incarichi scelgo sempre progetti interessanti e con visioni particolari.
Il Castello ha nuova vita dal 2022 a seguito di un passaggio di proprietà che lo ha ristrutturato e ha iniziato un processo di sostenibilità ambientale in tutta la sua tenuta. Ci può dare maggiori indicazioni sulla nuova proprietà estera e su come intendete promuovere anche all’estero un “prodotto” unico com’è il Castello di Tornano?
La proprietà è di una coppia inglese, che si è innamorata della toscana e in particolar modo del Fascino di un castello del 790 A.D.. David Braben è un grande appassionato di storia e nella sua vita ha sviluppato videogames strategici che spesso hanno parlato di evoluzione delle civiltà; Wendy è una grande conoscitrice di vini, ha un ottimo gusto estetico e sta curando personalmente tutta la scelta degli arredi in questa ristrutturazione. La coppia porta avanti nel mondo diversi progetti sulla sostenibilità ambientale e la mia attività di consulente ormai da anni si basa sull’agenda 2030. Il Castello di Tornano è quindi effettivamente un luogo che punta alla sostenibilità sia ambientale che di gestione delle risorse umane che ci lavorano all’interno.
La promozione avviene per la parte ospitalità attraverso i nostri canali social, la brand protection del nostro marchio, attività di sponsorship territoriali e condivisione di intenti con il territorio circostante. Crediamo fortemente che la crescita del territorio porti benefici a tutti e su questo sto lavorando con l’associazione dei viticoltori e con una associazione di territorio per i percorsi a piedi, due realtà fortemente radicate e con progetti molto interessanti.
Attualmente da che Paesi proviene la vostra Clientela e verso quali mercati state puntando?
Attualmente il nostro ospite più presente è l’americano, seguito da UK e Canada.
Il Castello di Tornano offre ospitalità con oltre 20 camere e un ristorante ‘gourmet’ con vista che ha notevoli potenzialità: pensate di incrementare sia la capienza degli ospiti che l’attività del ristorante?
Si, il progetto prevede la costruzione di una cantina con un altro outlet di ristorazione più rustico, che valorizzi sempre le eccellenze toscane e che possa dare anche nuovi posti di lavoro al contesto territoriale. Anche la capacità alberghiera crescerà nei prossimi mesi, alle 20 camere più un cottage attuali, verrà aggiunta una seconda villa con piscina privata in altro al centro del nostro vigneto e una nuova camera con giardino privato.
In ultimo, oltre la cantina di produzione e il nuovo ristorante, ci accingiamo ad iniziare i lavori per una SPA al limitare del bosco che sia perfettamente integrata con lo spazio circostante… Ci sono anche tanti altri progetti ma per il momento non vogliamo svelare tutto.
Il ristorante offre proposte interessanti e non banali, ci può dare qualche informazione sullo chef e sulle proposte che offrite ai clienti?
Il ristorante è un fiore all’occhiello, personalmente ci tengo moltissimo e dopo 2 anni di prove ho scelto uno chef, Matteo, che sta portando avanti una ristorazione di altissimo livello, i piatti sono ricercati meticolosamente partendo dalla scelta di tutte le materie prime, rigorosamente Toscane, passando anche per uno splendido Cocktail Bar con un salotto esterno che si illumina con il tramonto. A me piace valorizzare le persone che lavorano con me e quindi il menù è proprio chiamato “l’idea di Matteo”. Lo chef nella carta del ristorante ha inserito molta toscana ma in chiave moderna e innovativa sia agli occhi che al gusto, nel menù del bar ha pensato quasi al contrario, troviamo offerte internazionali alla maniera toscana. Tutto questo è su una terrazza vista vallata che toglie il fiato anche vivendola ogni giorno.
Quali sono le difficoltà nel gestire un castello dell’alto medio evo che oggi è un Hotel a tutti gli effetti?
Le sfide sono tante soprattutto nel preservare un bene culturale che fa dell’Italia il Bel Paese quale è. Si cerca di trovare la soluzione più funzionale pensando che il Castello sia una persona, bisogna farlo stare bene e non cambiarlo, così le cose funzionano sempre nella business come nella vita.
Non manca, tra i servizi offerti, la produzione di vino e olio: una selezione magari ristretta rispetto ad altre cantine del Chianti ma significativa per la qualità dei prodotti offerti. Pensate di potenziare tale aspetto o vi accontentate di vendere soprattutto ai vostri Clienti?
Attualmente produciamo circa 15.000 bottiglie l’anno con una potenzialità molto più alta, ma che per una chiara strategia aziendale non imbottigliamo. Proviamo a fare dei vini particolarmente buoni e quest’anno per il primo Chianti Classico della nuova gestione la AIS ci ha messo direttamente tra le 20 eccellenze del Chianti Classico 2023, un grande onore e una grande soddisfazione direi. Il nostro olio è apprezzatissimo dai nostri clienti, come per il vino ne produciamo qualche centinaio di litri ma ci basta per il fabbisogno interno e per vendere delle bottiglie ai clienti interni, se riescono a comprarlo in tempo.
Info: Castello di Tornano – Gaiole in Chianti (SI) www.castelloditornano.it
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