L’Italia supera i 476 milioni di presenze nel 2025,+2,1% rispetto al 2024
Nel 2025 il turismo italiano ha raggiunto un nuovo picco storico, con 476 milioni di presenze. Nonostante la concorrenza globale e le difficoltà interne, il settore mostra segnali di crescita, ma necessita di una strategia industriale più solida e di interventi rapidi per affrontare le sfide future
Nel 2025 il settore turistico italiano ha registrato un picco storico di presenze, con un totale di 476 milioni, segnando un aumento del 2,1% rispetto all’anno precedente (+10 milioni). Le presenze straniere hanno visto un incremento del 4,1%, mentre quelle italiane sono leggermente calate dello 0,1%. La permanenza media è salita a 3,5 notti (rispetto alle 3,3 notti del 2024), con un aumento della spesa da parte dei visitatori stranieri, che ha raggiunto i 57 miliardi di euro, in crescita del 5,6%.
Questi i principali dati emersi durante l’Assemblea annuale di Confindustria Alberghi, tenutasi presso il CNEL di Roma. L’evento, dal titolo “Alberghi: la sfida della competitività”, ha posto l’accento sulle difficoltà che il settore sta affrontando, tra costi in aumento, concorrenza internazionale, e la necessità di adattarsi a un mercato in rapida evoluzione.
Il principale tema emerso è stato quello della sostenibilità del modello turistico italiano. La Presidente di Confindustria Alberghi, Elisabetta Fabri, ha sottolineato che il turismo italiano, pur avendo mostrato una straordinaria capacità di recupero, deve evitare di considerare la crescita come un dato acquisito. È necessaria quindi una strategia industriale solida e un intervento rapido da parte delle istituzioni per affrontare questioni urgenti come l’aumento dei costi, la carenza di competenze, e la burocrazia inefficiente.
Fabri ha anche messo in evidenza la necessità di regole più chiare per contrastare il fenomeno del turismo selvaggio e la gestione degli affitti brevi, che stanno creando squilibri sul mercato. Inoltre, è stato ribadito l’appello a un piano di valorizzazione delle destinazioni turistiche meno conosciute, per una crescita equilibrata e responsabile del settore.
Sul fronte delle risorse umane, è stato evidenziato come la mancanza di alloggi per i lavoratori del settore stia rallentando la crescita. È stato quindi rilanciato l’importante tema della formazione professionale, soprattutto per le nuove competenze legate alla trasformazione digitale e sostenibile del comparto.
A completare il quadro, l’assemblea ha trattato la questione della fiscalità per le strutture alberghiere. “Gli alberghi non possono essere gli esattori senza nessun aggio ma con costi annessi a loro carico,” ha sottolineato Fabri, annunciando la volontà di lottare per una riforma fiscale che preveda un contributo alla bellezza del Paese, in considerazione del valore culturale e storico del territorio italiano.
Nel corso dell’incontro sono stati conferiti i premi annuali per celebrare le eccellenze del settore. Il Premio Ferruccio Fabri per l’albergo icona di stile è andato a Lario Hotels, storica realtà della famiglia Passera, che da oltre un secolo incarna una forma unica di ospitalità italiana capace di coniugare estetica, identità e visione imprenditoriale. Il Premio Roberto Wirth come personaggio alberghiero dell’anno è stato assegnato a Paolo Barletta, CEO di Arsenale S.p.A., per la capacità di portare l’Italia in una prospettiva internazionale e di contribuire alla nascita di nuove destinazioni iconiche
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