L’Italia turistica supera la Francia nel 2024: nulla di nuovo

“Turismo, l’Italia supera la Francia nel 2024 grazie ai turisti stranieri”: Con questo titolo “Il Sole 24ore” del 7 marzo scorso annunciava in un articolo una “non notizia”, in quanto il sorpasso dell’italia sulla Francia per quanto riguarda il movimento turistico internazionale si era verificato già da diversi anni. Basta leggere correttamente i trend delle statistiche sulle presenze e non sugli arrivi alle frontiere
Turismo Internazionale: l’Italia ai vertici europei fin dal 1988!
Correva l’anno 1988 quando, secondo Eurostat, le presenze internazionali in Italia furono 121,24 milioni contro i 121 della Spagna e i 99,34 della Francia: quell’anno l’Italia fu anche il Paese leader in Europa per numero complessivo di pernottamenti tra nazionali e internazionali con 299,5 milioni, seguita dalla Germania con 273,5, al terzo posto dalla Francia con 258,2 e al quarto posto dalla Spagna con 201 milioni. Tale classifica fu un po’ ribaltata nel 2004, anno in cui la Spagna sorpassò l’Italia come destinazione leader in Europa per il turismo internazionale con 209,1 milioni di pernottamenti, contro i 141,2 dell’Italia e i 104,2 della Francia, che realizzò in totale 283 milioni di presenze tra internazionali e nazionali, classificandosi però solo al quarto posto per pernottamenti complessivi (fonte dati Eurostat, pubblicati anche sulla XV Edizione del “Rapporto sul Turismo Italiano 2006/2007”).
Ritornando comunque ai nostri giorni e ai dati pubblicati nella tabella 1, nel 2024 il nostro Paese con 458,3 milioni di pernottamenti complessivi avrebbe superato al secondo posto la Francia ferma a 451 milioni, anche se non ha raggiunto la leadership per numero complessivo di presenze che aveva ottenuto nel 1988, occupata dalla Spagna con 500,1 milioni. Nel 2023 i numeri e le relative classifiche erano un po’ diversi, con la Spagna sempre al primo posto con 485 milioni di presenze, seguita al secondo posto dalla Francia con 460,3 milioni e dall’Italia al terzo posto con 447,2.
Da notare che sia la Spagna sia l’Italia hanno registrato un aumento di presenze, mentre la Francia ha avuto una flessione di 8,7 milioni, dovuta quasi esclusivamente al movimento turistico interno dei residenti, passato da 321,9 milioni a 312,5, mentre è rimasto quasi invariato il movimento turistico internazionale, fatto questo che lascia un po’ perplessi se si considera che nel 2024 si sono svolte le Olimpiadi a Parigi, che avrebbero dovuto incrementare la domanda turistica internazionale.
Quest’ultima, invece, sembra abbia privilegiato l’Italia, che dai 234,2 milioni di pernottamenti del 2023 è passata a 250 milioni nel 2024, ovvero il 54,6% del movimento turistico complessivo, con un incremento di 15,8 milioni, numeri che riconfermano il nostro Paese come il più visitato al mondo dopo la Spagna e presumibilmente gli USA, di cui però non si hanno ancora i dati definitivi relativi né al 2023 né al 2024.
Questa posizione nel podio del nostro Paese è stata sempre ignorata da politici, tecnici, giornalisti, che invece da anni sostengono erroneamente che spetti alla Francia il primato come Paese più visitato al mondo dal turismo internazionale, perché tutti prendono come parametro di riferimento il maggior numero di arrivi alle frontiere, anche se si tratta di un dato poco attendibile, come è stato da me dimostrato nel numero di Gennaio/Marzo 2025 di questa stessa rivista, nell’articolo dal titolo “Dobbiamo credere alle statistiche sul turismo?”
Le presenze, non gli arrivi, definiscono il podio dei Paesi più visitati al mondo!
Voglio quindi sottolineare che da decenni l’Italia supera costantemente la Francia per numero di presenze turistiche internazionali, un fatto di cui evidentemente non si sono mai accorti esperti e operatori turistici, che a quanto pare non analizzano i trend della domanda turistica pubblicati dalle fonti ufficiali, limitandosi al massimo a prendere in considerazione solo le statistiche sugli arrivi alle frontiere, che però non generano alcuna ricaduta sull’economia del turismo del Paese di destinazione, invece che quelle sulle presenze.

Tabella 2 – Presenze turistiche internazionali in Italia 2021/2023 Dati a confronto ISTAT/Banca d’Italia
Sono infatti le presenze, cioè i pernottamenti in generale, non solo a definire il ranking dei Paesi più visitati al mondo dai turisti internazionali, ma anche ad attivare l’economia del turismo di un determinato Paese, con la differenza che le presenze nazionali (quelle dei residenti) non incidono sulla formazione del PIL in quanto non aumentano, ma “distribuiscono” soltanto tra le vare regioni (da quelle emettitrici a quelle ricettive di domanda) i redditi prodotti all’interno del Paese, mentre la domanda turistica internazionale trasferisce nel Paese di destinazione della vacanza il reddito prodotto in quello di residenza dei turisti, contribuendo quindi ad incrementare il PIL in quello di destinazione e ad incidere in maniera positiva sulla bilancia dei pagamenti di quest’ultimo.
Non a caso, per quanto riguarda il nostro Paese, la Banca d’Italia elabora e pubblica annualmente una “Indagine sul Turismo Internazionale ai fini della compilazione della bilancia dei pagamenti”, da cui si ricavano anche risultati sorprendenti dal confronto dei suoi dati sulle presenze turistiche internazionali con quelli dell’ISTAT degli anni dal 2021 al 2023 (non sono stati ancora pubblicati i dati della Banca 2024), da cui si evince che nel 2021 secondo l’ISTAT le presenze internazionali sarebbero state oltre 106 milioni, mentre secondo la Banca d’Italia quasi il doppio: 208 milioni e mezzo. Nel 2023 secondo l’ISTAT sarebbero state 234,2 milioni, mentre secondo la Banca d’Italia sarebbero state 387,8 milioni!
Tali differenze dipendono dal fatto che l’ISTAT analizza solo il movimento turistico che si verifica nelle sole strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere ufficialmente classificate come tali dalle varie leggi nazionali e regionali, che offrivano complessivamente 5.200.234 posti letto nel 2022.
L’ISTAT non analizza però il movimento turistico ospitato negli oltre 3 milioni di case e appartamenti offerti in locazione turistica (secondo una ricerca del 2022 della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) soprattutto nelle località balneari e montane e nelle principali città d’arte. La Banca d’Italia invece tiene conto anche dei pernottamenti che i turisti internazionali effettuano nel nostro Paese in qualsiasi tipologia di struttura ricettiva, classificata o meno, comprese le case vacanza in affitto anche presso amici o parenti.
Sostituendo quindi i 234,2 milioni di presenze internazionali che Eurostat ha attribuito all’Italia per il 2023 (v. tabella 1) con i 387,8 milioni rilevati dalla Banca d’Italia, si ha un cambio radicale nel ranking dei Paesi europei più visitati, i cui dati sono sintetizzati nella tabella 3, da cui risulta che l’Italia conquisterebbe il primo posto assoluto del podio sia per il numero di presenze internazionali che rappresenterebbero il 64,5% di quelle totali, superando la Spagna e la Francia, sia per il totale delle presenze tra internazionali e nazionali, che assommerebbero così complessivamente a 600,8 milioni, facendo anche in questo caso retrocedere allo stesso modo sia la Spagna sia la Francia.
Per definire la classifica del 2024 occorre però attendere i dati della indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale. Per ora sono sufficienti quelli relativi al 2023 per stabilire, si spera definitivamente, la leadership dell’Italia come Paese europeo (e forse mondiale) più visitato dai turisti internazionali, nella speranza che di ciò si convincano sia i giornalisti, sia soprattutto la Ministra Daniela Santanchè e lo staff del suo ministero.
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