Il turismo accelera: la tecnologia ridisegna l’esperienza di viaggio
Dalla 17ª edizione di BTO alla Stazione Leopolda di Firenze, Phocuswright presenta un’analisi che fotografa un turismo da 1,6 trilioni di dollari, sempre più digitale, personalizzato e maturo

Non più ripartenza, ma crescita strutturale. Dalla 17ª edizione di BTO – Be Travel Onlife emergono dati che confermano la piena espansione del turismo globale. Secondo il nuovo report internazionale Travel Forward: Data Insights and Trends for 2025, curato da Phocuswright, il valore mondiale delle prenotazioni ha raggiunto 1,61 trilioni di dollari nel 2024 e si proietta verso i 1,72 trilioni, con un tasso di crescita annuo tra il 6% e il 9%.
Alla base di questa espansione c’è la trasformazione digitale: quasi sei prenotazioni su dieci avvengono ormai online, e la quota supererà il 63% entro il 2026. Le OTA e i portali diretti dei fornitori restano i canali dominanti, ma cresce la quota di app e piattaforme che sfruttano intelligenza artificiale e machine learning per creare esperienze personalizzate, capaci di anticipare gusti e preferenze dei viaggiatori.
Gli Stati Uniti restano il primo mercato mondiale, seguiti da Cina e Giappone. L’Europa, con Germania, Francia, Regno Unito e Italia, consolida un ruolo da protagonista, mentre l’Asia-Pacifico registra i ritmi
di crescita più elevati. Nel dettaglio dei settori, il comparto aereo guida con 725 miliardi di dollari in prenotazioni, seguito dagli hotel (573 miliardi) e dagli affitti brevi, che toccano 176 miliardi, trainati da Nord America ed Europa.
Anche il profilo del viaggiatore evolve. L’età media in Europa è di 46 anni e la spesa annua per i viaggi varia da 3.900 euro in Francia a oltre 4.000 nel Regno Unito. Oltre il 60% vola online, mentre cresce il ricorso ai social media per ispirarsi e confrontare offerte: il 64% utilizza Facebook, il 60% Instagram e il 50% YouTube o TikTok, soprattutto tra i più giovani. I social restano canali di influenza, ma non ancora di conversione diretta: la decisione finale si compie su piattaforme e canali ufficiali, a conferma di una ricerca di affidabilità e garanzia.
L’intelligenza artificiale generativa segna la frontiera del settore: oggi utilizzata dal 18% dei viaggiatori leisure, nel 2025 supererà il 50%. È impiegata per comparare voli e strutture, creare itinerari su misura e scoprire destinazioni affini ai propri interessi. L’AI, unita a realtà aumentata e tecnologie immersive, apre la strada a un turismo “su misura”, dove ogni esperienza diventa estensione del profilo digitale del viaggiatore.
Sul fronte dei pagamenti digitali, le carte di credito restano dominanti (93%), ma crescono i portafogli elettronici e le formule Buy Now, Pay Later, mentre le valute digitali delle banche centrali (CBDC) restano in fase sperimentale.
La sostenibilità si conferma un valore emergente, ma ancora da tradurre in comportamenti concreti: il 66% degli spagnoli e oltre la metà di francesi, britannici e italiani dichiarano di voler sostenere le economie locali, ma solo una minoranza lo fa in modo consapevole. Secondo Phocuswright, il futuro del turismo sostenibile richiede trasparenza, incentivi e formazione, oltre a un nuovo equilibrio tra economia e tutela culturale.
Chiude il quadro un dato incoraggiante per il comparto travel tech: nel 2024 i finanziamenti alle startup del settore hanno raggiunto 4,3 miliardi di dollari, con l’Europa in testa e un’inversione di tendenza significativa. Per la prima volta, le soluzioni B2B hanno superato le B2C, spinte dalla diffusione di piattaforme AI per automazione, customer service e analisi predittiva.
Dalla Leopolda arriva così un messaggio chiaro: la maturità del turismo globale passa per la fusione tra tecnologia e umanità. L’innovazione non sostituisce l’esperienza, ma la amplifica. La sfida per l’ospitalità è saper integrare strumenti digitali e autenticità, per restituire al viaggio il suo valore più alto: la scoperta.
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