Garavaglia al consiglio generale di Federturismo: come programmare la ripartenza

Garavaglia al consiglio generale di Federturismo: come programmare la ripartenza

Il Ministro Garavaglia è intervenuto al Consiglio generale di Federturismo Confindustria per un confronto diretto con gli imprenditori del settore e per illustrare le priorità da affrontare urgentemente a sostegno di un comparto costituito da 386.000 imprese che generano 232 miliardi di contributo al PIL italiano e che dalla pandemia ha subito i danni maggiori, a livello nazionale, europeo e mondiale.

Per i vertici di Federturismo lo stanziamento di 1,7 miliardi di euro a favore del turismo non è assolutamente sufficiente. Durante l’incontro, il Ministro ha ricordato che le risorse messe a disposizione rientrano nello scostamento di bilancio deciso dal precedente governo e riguardante i primi due mesi dell’anno. Garavaglia ha garantito che nei prossimi mesi ci saranno altri scostamenti ed in tutti ci sarà una quota consistente a sostegno dell’industria turistica.

Occorrono fondi più consistenti per la sostenibilità economica di intere filiere produttive e per segmenti vitali ormai fermi da mesi che hanno subito perdite ingenti e che senza aiuti veri nel 2021 rischiano di non riaprire più. Pur apprezzando l’eliminazione del meccanismo dei codici Ateco si chiede di rivedere il limite dei 10mln di euro per l’accesso ai ristori a fondo perduto che comporta l’esclusione di gran parte delle più importanti imprese turistiche nazionali, così come il limite per la restituzione dei prestiti garantiti dallo Stato andrebbe portato ad almeno 20 anni.

Sono tutte misure per le quali si rivelano necessari interventi correttivi. Ma è anche giunto il momento di progettare un dopo, di gettare le basi per una nuova partenza, iniziando dall’abolizione delle restrizioni agli spostamenti.

“La grande sfida che ci aspetta, per far ripartire il turismo, è dar vita al Digital Green Pass Ue, – dichiara la Presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – che consentirà la circolazione delle persone in totale sicurezza e privacy, ma che non ostacolerà allo stesso tempo la mobilità di coloro che non hanno effettuato il vaccino. Il Parlamento europeo ha deciso di dare un’accelerazione in questa direzione e ci auguriamo che l’Europa possa trovare presto un accordo per condividere un documento di viaggio che sia rilasciato in vista della stagione estiva che soltanto in Italia, lo scorso anno, ha visto andare in fumo oltre 60 milioni di presenze estere”

Garavaglia ha confermato che si sta lavorando su un nuovo decreto ministeriale per utilizzare i residui 230 milioni di euro, non ancora assegnati, al fine di dare una prima e tempestiva risposta al tema della copertura delle perdite subite da agosto 2020 in poi, con criteri più equi, che tengano conto delle imprese turistiche escluse dai ristori, tra cui quelle di nuova apertura, e del mix di fatturato intermediazione/organizzazione. Visto il perdurare della crisi, è stato altresì posto il tema dei contributi per le ingenti perdite che le imprese stanno registrando anche nel 2021 ed è stato affrontato il problema della prossima scadenza dei voucher, in merito al quale il Ministro ha detto di voler individuare una soluzione.

Si è ribadita l’esigenza di favorire ed agevolare la ripartenza dei viaggi in sicurezza. A seguito della recente positiva risposta del Ministero dell’Interno che autorizza – anche in presenza di eventuali restrizioni sul territorio nazionale – gli spostamenti verso il luogo di partenza (porto, aeroporto etc.) per raggiungere i Paesi esteri aperti e fruibili per turismo (contenuti nell’Elenco C dell’allegato 20 del DPCM 2 marzo 2021), per il comparto diventa ora prioritario ampliare anche la lista dei Paesi consentiti individuando ulteriori mete turistiche extra Schengen (contenuti nell’Elenco D).

Su questo ultimo punto è arrivata oggi la risposta del ministero della Salute che afferma:

Il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in mattinata (30 marzo) un’ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Eu.

 

Foto copertina: pasja1000 da Pixabay

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