Forte ripresa della domanda turistica nel 2022, ancora sotto i livelli pre-Covid

Forte ripresa della domanda turistica nel 2022, ancora sotto i livelli pre-Covid
A Greek traditional lunch served on a wooden table at home with a view with olives trees, outdoors.

Nel 2022, secondo l’Istat, quasi 55 milioni i viaggi degli italiani. Le regioni del Nord in testa per destinazione di vacanza

La forte ripresa del turismo italiano prosegue come attesta anche l’indagine condotta dall’Istat riferito al 2022, quando i viaggi dei residenti in Italia sono stati 54.811.000 (346.966.000 pernottamenti), in aumento rispetto al 2021 (+31,6%), ma sotto i valori precedenti al Covid (-23% rispetto al 2019).

In recupero quasi totale le vacanze di 4 o più notti, che tornano ai livelli del 2019, mentre le vacanze più brevi(1-3 notti) sono ancora lontane dalla situazione pre-pandemia (-26%). Il 19,3% dei residenti ha effettuatoalmeno un viaggio in un trimestre del 2022 – erano il 14,9% nel 2021 e il 24,2% nel 2019 -, mentre le personeche hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre salgono al 35,7%, contro il 33,9% del 2021 (37,8% nel 2019).

I viaggi all’estero, non più ostacolati dalle restrizioni alla mobilità internazionale, aumentano in modo marcato(+143%, circa 48 milioni di notti in più), ma anch’essi non raggiungono ancora i livelli precedenti la pandemia(-36,4% rispetto al 2019). Anche i viaggi in Italia riprendono a crescere (+18,3% sul 2021, 17,6 milioni le notti recuperate), seppur inferiori di circa il 19% rispetto al 2019.

Il Nord Italia rimane l’area del Paese con più potere attrattivo e motore della forte ripresa del turismo nazionale(39,4% dei viaggi), sia per le vacanze, (soprattutto se brevi, 50,5%), sia per i viaggi di lavoro (42,3%). Il Mezzogiorno continua a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (26,8% contro 14,7%) e meno consistenti per le brevi (15,8% contro 24,7%) e per i viaggi di lavoro (17% contro 20,2%).

Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Lazio e Campania sono le sei regioni più visitate e accolgono complessivamente il 53,9% degli spostamenti interni, con quote che variano tra il 6,3% della Campania e l’11,1% della Toscana. Anche nel 2022 quest’ultima rimane la regione preferita per le vacanze (11,3%), soprattutto quelle brevi (12,2%). Per lavoro si viaggia invece di più verso Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, che insieme ospitano oltre il 42% dei viaggi d’affari in Italia. Nel 2022, il Lazio riesce a recuperare le posizioni perse nel biennio precedente e a risalire la graduatoria delle regioni più visitate in generale. Il Trentino Alto Adige torna a essere la regione più frequentata in occasione delle vacanze del primo trimestre (13,5%), soprattutto se lunghe (16,7%).

I viaggi all’estero hanno come destinazione prevalente una meta europea (87,7%): i paesi più visitati nell’anno sono Spagna (16,4%), Francia (12,1%), Croazia (6,5%) e Grecia (6,2%).

Preferiti gli alloggi privati ma cresce il ricorso alle strutture alberghiere

Nel 2022 gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente per gli spostamenti turistici (53,7%, 62,1% in termini di pernottamenti), soprattutto in Italia (54,6%; 63,2% di notti) (Figura 5). Fuori dai confini nazionali, invece, le preferenze sono equamente distribuite tra strutture ricettive collettive e alloggi privati, la cui incidenza era marcatamente cresciuta nel biennio precedente rispetto al periodo pre-pandemia (da 44,6% nel 2019 a 59,6% nel 2020 e 62,2% nel 2021). Tuttavia, anche nel 2022 le sistemazioni private continuano a rappresentare la quota prevalente in termini di pernottamenti (59%), principalmente per gli stili di viaggio dei residenti con cittadinanza straniera che prediligono gli alloggi privati alle strutture ricettive collettive in quasi 9 spostamenti su 10 all’estero.

Gli alberghi sono invece scelti in quasi il 60% dei viaggi all’estero dai cittadini italiani (era il 46% nel 2021). Per il 2022 ciò comporta un ulteriore incremento della quota dei pernottamenti nelle strutture ricettive collettive durante gli spostamenti all’estero (sale al 41%, da 35% nel 2021 e 26,2% nel 2020). Il ricorso agli alloggi privati prevale nel Mezzogiorno (64,8% dei viaggi) e nel Centro (57,6%), soprattutto abitazioni di parenti  (rispettivamente 38% e 30,1%) e alloggi in affitto/bed&breakfast (19,5% e 19,1%). Al Nord è maggiore la quota dei viaggi nelle strutture collettive (52,5%), in virtù del maggior peso dei soggiorni in albergo (43,5%). In termini assoluti questi ultimi registrano una sensibile crescita rispetto al 2021 (+46,6%).

Sul desiderio di vacanza degli italiani pesa il forte rincaro della spesa: secondo Assoutenti, viaggiare è sempre più un salasso per gli italiani e la prima voce che incide sulle vacanze è quella legata ai trasporti. Chi lo scorso anno è partito in aereo ha dovuto affrontare aumenti dei voli internazionali e di quelli europei in media del +85,9%rispetto al 2021, mentre quelli nazionali sono rincarati del 20%. Spostarsi in auto è costato in media il 22,1% in più nel caso di vettura a gasolio, +11,8% con auto a benzina, +33,3% per Gpl e metano.

Tornano ai livelli pre-pandemia le visite a bellezze naturali in estate

Durante l’estate del 2022 le visite alle bellezze naturali (54,9% dei viaggi estivi) tornano ai livelli prepandemici e continua la ripresa dei viaggi con almeno un’attività culturale (60,8%), che tuttavia non
recuperano completamente rispetto al 2019 (-10,7%).
Le attività culturali preferite rimangono le visite a città e borghi (88,2%), seguite dalle visite ai monumenti e siti storici o archeologici (44,1%) e dalle visite a mercati tipici locali (29,7%) e a musei e mostre (29,2%) (Figura 3). La quota delle attività legate all’enogastronomia si attesta al 18,1%, simile a quella degli anni precedenti (17% nel 2021, 20% nel 2020 e 2019). Diversamente dalle altre attività, tutte in ripresa rispetto al forte calo del 2020, i viaggi estivi per partecipazione a spettacoli e manifestazioni si fermano a poco più del 50% di quelli dell’estate pre-pandemia. Tuttavia, la loro incidenza è leggermente più consistente (16,9% nel 2022, da 11,3% nel 2020).

 

In copertina foto di https://it.depositphotos.com/

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