Hospitality oltre le previsioni, ci spiega perchè la Direttrice Alessandra Albarelli

Hospitality oltre le previsioni, ci spiega perchè la Direttrice Alessandra Albarelli

Si è conclusa positivamente la 46esima edizione di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, la più completa fiera italiana dedicata al settore dell’ospitalità e della ristorazione, che si è tenuta al quartiere fieristico di Riva del Garda dal 21 al 24 marzo. Non era semplice riprendere in presenza post pandemia ma l’obiettivo di radunare nuovamente tutta la filiera dell’accoglienzabè stato raggiunto: 481 espositori, 38.000 metri quadrati, 8 padiglioni, oltre 100 eventi tra formazione, educational, masterclass e show-cooking, 150 speaker tra testimonial, ospiti e innovatori del settore.

L’appuntamento con la prossima edizione di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza è a Riva del Garda dal 6 al 9 febbraio 2023.

Abbiamo intervistato a fine rassegna Alessandra Albarelli, la Direttrice Generale di Riva del Garda Fierecongressi e le abbiamo chiesto un bilancio del restart di Hospitality 2022.

Siamo molto soddisfatti dei risultati di questa prima edizione post pandemia, che sono andati oltre le nostre aspettative. Non solo abbiamo raggiunto l’obiettivo di radunare nuovamente tutta la filiera dell’accoglienza, ma anche di avere tra i 481 espositori ben 184 nuove presenze e il 12% di aziende dall’estero, in particolare da Germania, Austria, Francia, Irlanda, Belgio.

Abbiamo chiuso con 15.000 visitatori che per noi è un grande successo se consideriamo la pandemia, lo slittamento di due mesi rispetto al consueto posizionamento in calendario e la nuova cadenza infrasettimanale eliminando la giornata della domenica. La scelta di aprire la manifestazione il lunedì si è infatti confermata vincente perché ha qualificato l’interazione professionale tra espositori e visitatori, seppur a scapito delle presenze di pubblico che la giornata festiva storicamente generava. La partecipazione del Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e del presidente di Enit Giorgio Palmucci (nella foto con Alessandra Albarelli) il giorno dell’inaugurazione, oltre alle numerose istituzioni e associazioni di categoria, ha confermato l’importanza e il ruolo di Hospitality quale fiera di riferimento per il mondo Ho.Re.Ca..

Quali settori hanno maggiormente interessato il Vostro pubblico?

Tutte le aree espositive hanno avuto ottimo riscontro, con particolare interesse per il beverage. Le nostre aree speciali Solobirra e RPM-Riva Pianeta Mixology, dedicate rispettivamente al settore brassicolo artigianale e al bere miscelato, sono state anche quest’anno tra le più movimentate. Anche l’ospitalità outdoor – come il glamping e le bubble rooms – ha attirato l’attenzione di molti visitatori alla ricerca di soluzioni innovative per andare incontro alla crescente domanda di turismo all’aria aperta.

I numerosi convegni e speech con un buon livello di relatori mi pare sia stata apprezzata, cosa ne pensa?

Assolutamente. Abbiamo riscontrato grande apprezzamento anche per tutte le nostre attività formative, sempre più indispensabili per gli operatori del settore perché sono un’opportunità di confronto e rinnovamento grazie ad approfondimenti specifici sulle tematiche più attuali e sulle tendenze del mercato. Continueremo a puntare sulla formazione – sia in aula che con educational e masterclass – per permettere alle aziende di potersi specializzare sempre di più per cogliere tutte le opportunità e interpretare le nuove necessità della clientela.

E quali altre novità hanno riscosso interesse?

Winescape, la nuova area tematica dedicata all’enoturismo è stata molto apprezzata dagli operatori professionali che hanno partecipato ad Hospitality. Quest’anno siamo partiti con 10 cantine che uniscono alla produzione vitivinicola una proposta turistica con forme di ospitalità in vigna e selezionate sulla base di criteri quali il territorio, le dimensioni dell’azienda e la qualità dell’offerta.

Per la prossima edizione prevediamo di ampliare sia lo spazio che il numero delle cantine, inserendo altre regioni italiane e anche qualche Paese estero. Non solo: stiamo già pensando a nuove aree riservate a diverse categorie merceologiche, come l’outdoor e il gelato nella ristorazione.

Hospitality quali aree geografiche raggiunge?

Hospitality rappresenta l’intera industry dell’Ho.Re.Ca., dal food al beverage, dal contract al wellness, con grande attenzione alle tecnologie e agli strumenti indispensabili per il rinnovamento delle strutture. Quest’anno abbiamo registrato presenze da tutte le regioni italiane e di buyer internazionali provenienti da Germania, Ungheria, Svizzera, Belgio, Malta, Grecia, Croazia e Uzbekistan. L’obiettivo prossimo è di ottenere la certificazione di manifestazione internazionale e proseguire potenziando l’incoming di buyer provenienti da più Paesi.

Il bacino turistico del Garda è importante a livello internazionale. La vostra Fiera può ambire ad una crescita di pubblico da altre zone del Nord e Centro data la criticità di altri eventi che non sono riusciti ad innovarsi. Come pensa di affrontare questa opportunità?

Abbiamo il vantaggio di essere posizionati in un territorio che ogni anno attrae milioni di turisti e questa vocazione fa della manifestazione un punto di riferimento internazionale naturale per gli operatori dell’Ho.Re.Ca.. Come Hospitality siamo impegnati per offrire una proposta sempre più di qualità e diversificata sia di prodotti che di contenuti. Inoltre, come Riva del Garda Fierecongressi, vogliamo garantire una struttura innovativa e in linea con le necessità di espositori e visitatori.

Una domanda anche su settore MICE data la sua grande expertise in materia: è membro del Consiglio Direttivo di un’associazione quale Federcongressi&eventi che ha anche presieduto per gli ultimi due mandati. Le ultime normative e quelle previste per aprile/maggio saranno sufficienti a far riprendere fiato ad un settore che è stato tra i più penalizzati in assoluto?

Grazie all’allentamento delle misure restrittive ci sarà una ripresa, ma non così forte come ci aspettiamo perché il virus circola ancora e aziende e committenti degli eventi non si vogliono prendere rischi, quindi stanno aspettando, rimandano le conferme e dove possibile posticipano.

La “stagione” congressuale è sempre più concentrata nei mesi tardo primaverili e autunnali e sempre più programmata all’ultimo minuto, con eventi per la maggior parte domestici. La situazione ante Covid non tornerà presto, temo che dovremo abituarci ora che la situazione geopolitica è così grave.

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