La mappa aggiornata delle regioni in zona rossa, arancione e gialla

La mappa aggiornata delle regioni in zona rossa, arancione e gialla

Con il passaggio dell’Abruzzo in zona rossa, si aggiorna la mappa dell’Italia secondo la classificazione delle Regioni in zone gialle, arancioni e rosse. oltre a Campania e Toscana che già lo erano, mentre Emilia Romagna, Marche e Friuli si aggiungono alla lista delle regioni in zona arancione: questa la decisione del governo, in base al monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità e del Ministero della Salute. Speranza ha firmato l’ordinanza che stabilisce il cambio colore per nuove regioni, che dalla zona gialla passano alle fasce di rischio più alto con il Veneto che tra le costanti indecisioni resta Giallo ma tende all’arancio! La nuova suddivisione delle regioni in zona rossa, gialla e arancione, è stata confermata dal Comitato tecnico scientifico, quindi è ufficiale e si presenta come segue:

Zona rossa, 8 regioni: Abruzzo, Lombardia, Calabria, Valle D’Aosta, Alto Adige, Piemonte, Campania e Toscana. Sono in vigore, da venerdì, le misure più restrittive previste dal Dpcm. L’uscita di casa va motivata, ristoranti e bar restano chiusi per tutta la giornata, idem molti negozi, la Dad è prevista dalla seconda media in poi. E’ vietato spostarsi da un Comune all’altro, nonché uscire od entrare nella Regione. Torna l’autocertificazione anche per gli spostamenti all’interno di una città.

Zona arancione, 8 regioni: Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Umbria, Emilia-Romagna, Friuli e Marche. I negozi restano aperti. La Dad è prevista solo alle superiori. La circolazione all’interno di un Comune è permessa ma non lo è abbandonare il proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. E’ vietato entrare o uscire dalla Regione. Le nuove misure restrittive prevedono: il divieto di passeggiate in centro, negozi chiusi la domenica e centri commerciali e outlet chiusi il sabato; sospensione dell’educazione fisica, dell’insegnamento del canto e degli strumenti a fiato nelle scuole; dalle 15 alle 18 obbligo per bar e ristoranti di fare solo servizio al tavolo; nei negozi può entrare solo un persona per ogni nucleo familiare (salvo minori sotto i 14 anni e persone con difficoltà). Per quanto riguarda l’attività sportiva e motoria all’aperto è consentita presso parchi pubblici, aree verdi e rurali rispettando sempre la distanza interpersonale di almeno 2 metri, ma non si può fare nelle strade e nelle piazze dei centri storici né in aree solitamente affollate. I mercati all’aperto non sono sospesi ma solo se i sindaci hanno disposto un piano apposito per svolgere l’attività di vendita in sicurezza.

Zona gialla, 5 regioni: Lazio, Molise, Trento, Veneto, Sardegna. In queste Regioni vigono le misure restrittive più “morbide” previste dal Dpcm. I ristoranti e i bar sono aperti fino alle 18, i negozi restano aperti fino a orario di chiusura. I centri commerciali sono chiusi nei weekend. E’ possibile spostarsi all’interno della Regione e da una Regione gialla all’altra.

Rossa, arancione e gialla sono le tre fasce in cui l’Italia, da qui al 3 dicembre, sarà divisa a seconda del livello di rischio legato al Covid e alla tenuta sanitaria. A ciascun “colore” è affidato un pacchetto di misure ad hoc: la zona rossa, di fatto, prevede un lockdown. In tutto il Paese il coprifuoco scatta alle 22.

 

Cosa si può fare o meno nelle zone rosse

Tra le misure più drastiche prese dal governo e destinate esclusivamente alle regioni inserite nelle zone rosse, c’è lo stop agli spostamenti: sono vietati anche quelli all’interno dei medesimi territori. Si potrà uscire di casa solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. Inoltre sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e benzinai. Chiudono anche ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie ma si potrà proseguire con la consegna a domicilio e asporto. Stop per tutte le attività inerenti la persona e agli estetisti ma rimangono aperti i parrucchieri. Vengono sospese delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto. È comunque permesso svolgere da soli attività motoria (ad esempio, corsa e passeggiate) in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherine. Consentito anche svolgere attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Per quanto riguarda le scuole, seconda e terza media in dad oltre alle scuole superiori e alle Università. Restano aperte le industrie, le attività legate all’artigianato, all’edilizia e ai servizi, oltre alle scuole elementari e alla prima media.

Le zone arancioni: ecco cosa si può fare e cosa no

Le restrizioni per le zone con livello arancione

Il livello arancione riguarda le regioni “caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto”. Qui, oltre alle misure valide dal 6 novembre (e fino al 3 dicembre) in tutta Italia, i cittadini devono rispettare delle altre restrizioni. Se una regione entra nel livello arancione, queste ulteriori restrizioni rimangono valide per almeno 15 giorni.

Le restrizioni sugli spostamenti

Le misure del livello arancione comprendono limiti agli spostamenti. C’è il divieto di entrare e uscire da queste regioni, salvo che per spostamenti motivati da “comprovate esigenze”: motivi di lavoro, salute e urgenza. Rimangono consentiti gli spostamenti “strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza”. Consentito anche il rientro al proprio domicilio o residenza. Per quanto riguarda gli spostamenti tra comuni, è vietato ogni spostamento – con mezzi di trasporto pubblici o privati – in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione. Anche in questo caso, lo spostamento è consentito per le solite “comprovate esigenze”. Per quanto riguarda lo sport, si può fare attività motoria e sportiva all’interno del proprio comune e all’aperto.

Le misure per bar e ristoranti

Nelle zone arancioni, inoltre, sono chiusi bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Rimangono aperte mense e catering. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto (con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze).

Le altre misure previste dal livello giallo

Queste misure più restrittive si aggiungono a quelle previste per tutta Italia. Anche nelle regioni considerate meno a rischio e quindi inserite in fascia gialla, infatti, dal 5 novembre entrano in vigore nuove restrizioni. Rimane l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso. Viene introdotto il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5 del giorno successivo: in questo orario ci si potrà spostare solo per “comprovate esigenze” (motivi di lavoro, salute, urgenza). La capienza dei mezzi pubblici (bus, metropolitane, treni regionali) viene portata al 50%, anche se è fortemente raccomandato non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati. Per le scuole, è prevista la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori (tranne alcuni laboratori). Rimangono in presenza le attività delle scuole elementari e medie, ma è obbligatorio l’uso delle mascherine. Chiusi, oltre a cinema e teatri, anche musei e mostre. Chiuse anche palestre e piscine. Sospesi i concorsi, tranne quelli per il personale sanitario, e gli esami per l’abilitazione professionale. Per la ristorazione, rimane il divieto di apertura dopo le 18 (consentita consegna a domicilio e asporto fino alle 22). I centri commerciali, invece, chiudono nel week-end e in tutti i giorni festivi (tranne farmacie, alimentari, tabaccai ed edicole).

Qui la sintesi in pdf scaricabile di cosa si può e non si deve fare nelle 3 ZONE

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