Recovery Plan: dove andranno gli 8 miliardi di fondi per turismo e cultura

Recovery Plan: dove andranno gli 8 miliardi di fondi per turismo e cultura

Recovery Plan: ecco tutte le misure previste per i settori del turismo 4.0 e della cultura, da Roma Caput Mundi alla formazione turistica, ai piccoli borghi rurali

Il programma per la ripresa post Covid-19 entra nelle sue fasi decisive: varata la bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per il Recovery Plan, si attende la definizione da parte dei vari Dicasteri, mentre il Governo, in bilico e sotto pressione, potrebbe anche trovarsi senza maggioranza.

Recovery Plan

Arrivano a 8 miliardi di euro – si erano fermati a 3 miliardi un mese fa – le risorse destinate al turismo nel Recovery Plan. E’ questa la decisione del Governo, che ha visto aumentare i 196 miliardi del piano con più di 20 miliardi di fondi strutturali europei “extra”, esterni al perimetro dei prestiti e delle sovvenzioni a fondo perduto del Next Generation Eu. Le risorse totali per il piano passano così da 196 a oltre 222 miliardi.

il Piano definisce la struttura in cui verranno ripartite le cospicue risorse messe a disposizione dell’Unione Europea con il Next Generation Italia* (circa 202 miliardi di euro), che ha fissato le linee guida di spesa. Tra i temi inquadrati, quelli dello sviluppo sostenibile, della digitalizzazione, dell’innovazione e della riduzione delle diseguaglianze, per una portata di 222 miliardi complessivi, che arrivano a 310 miliardi di euro, tenendo in considerazione il programma di bilancio per il quinquennio 2021-26. Di queste risorse messe in campo dal Recovery Plan, ben 46,18 miliardi di euro saranno destinati alla “missione” – come da nomenclatura ufficiale – Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura.

Una parte consistente, considerando che 19,72 miliardi sono destinati al settore sanitario, ma che dovrà essere ripartire in capitoli di spesa ma che non deve essere sprecata in troppi rivoli. La fetta più cospicua dei 46 miliardi, secondo le tabelle fornite dal Ministero dell’Economia, verrà destinata a “Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo”, con 26,73 miliardi. 11,45 miliardi andranno invece a Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione, quindi specificamente destinati al settore statale. Al capitolo “Turismo e Cultura 4.0” sono quindi destinati 8 miliardi di euro.

I miliardi per il Turismo e la Cultura

Recovery Fund

Il Ministro Dario Franceschini

Il Piano per il Turismo e la Cultura è stato diviso in tre macro aree di intervento, che riguardano principalmente il rilancio degli elementi trainanti, tra siti, città e musei – e un progetto specifico riguarda esclusivamente Roma – ma anche lo sviluppo di una “nuova frontiera”, con i piccoli borghi e le aree rurali in prima linea, per promuovere un turismo lento e sostenibile. Tra i punti metodologici, si prevede una stretta cooperazione tra gli attori pubblici di diversa competenza, tra amministrazione centrale e locale, Ministero, Comune e Regione, impresa certo non facile e che spesso non ha dato le risposte auspicate. Perciò si darà impulso anche al dialogo con i soggetti privati. Il piano prevede la creazione di un fondo operativo di 500 milioni facendo leva sui fondi Pnrr per coinvolgere capitali europei – Bei/InvestEU – e di privati per aumentare la portata dell’intervento su infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici.

Nell’area “Patrimonio culturale per la EU Next Generation”  saranno impiegati 2,7 miliardi, di cui 1,1 al Potenziamento del piano strategico dei grandi attrattori turistico-culturali, cinquecento milioni a Piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale e altri 500 a interventi sul patrimonio artistico-culturale di Roma, nell’ambito del progetto “Caput Mundi”. Infine, 300mila euro al Miglioramento dell’accessibilità fisica e altrettanti allo Sviluppo dell’industria cinematografica, nell’ambito del “Progetto Cinecittà”.

La seconda area di intervento riguarda invece “Siti Minori, Aree Rurali e Periferie”, ai quali verranno destinati 2,4 miliardi di euro: un miliardo di euro al Piano nazionale dei Borghi, 500 milioni al Patrimonio storico rurale, quattrocento milioni al Programma Luoghi identitari, Periferie, Parchi e giardini storici, 500 per la Sicurezza antisismica dei luoghi di culto e il restauro del patrimonio FEC del Ministero dell’Interno.

La parte più ampia di fondi spetta alla terza area di intervento, “Turismo e Cultura 4.0”: 2,9 miliardi, calcolati però tra risorse nuove e quelle già pretreviste dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Il progetto “Cultura 4.0: Formazione Turistica e iniziative per “promuovere l’integrazione tra scuola, università, impresa e luoghi della cultura attraverso l’interazione tra le imprese creative ed artigianali con attività di formazione specialistica turistica, archeologica e di restauro” beneficerà di 400 milioni, 500 milioni al Supporto agli operatori culturali nella transizione green e digitale, altri 500 milioni al turismo lento, con il progetto “Percorsi nella storia”, mentre per il miglioramento delle infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici, tra risorse nuove e già stanziate, saranno destinati 1,5 miliardi.

La decisione di queste ore di portare ad 8 miliardi i fondi destinati a turismo e cultura nel Recovery plan – ha commentato la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lallianche se ancora non proporzionata alla grave crisi che sta vivendo il comparto, è una notizia che ci fa finalmente tirare un sospiro di sollievo. E di questo passo in avanti ringraziamo il presidente Mattarella e diamo merito al ministro Franceschini e al Governo per aver capito la gravità della situazione, aver ascoltato le richieste di tutte le imprese del turismo ed aver dimostrato sensibilità per un settore fondamentale per l’economia che non può rimanere fuori dalle priorità dell’Italia. Ora occorre, però, non perdere tempo e rivolgere una particolare attenzione ai progetti specifici velocizzando il processo”.

Scarica la bozza del Next Generation Italia*

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