Turismo, come ripartire: aspetti psicologici e sociali post pandemia

Turismo, come ripartire: aspetti psicologici e sociali post pandemia
  • Combattere lo Stress causato dalla Pandemia, mettendo in vacanza la nostra mente e, appena sarà possibile, il nostro corpo.
  • Progettare «Travel Bubbles» per il successo della stagione turistica 2021!

Grande successo di partecipazione con oltre 70 partecipanti da tutta Italia, nel   primo seminario 2021 della Skal Academy di Roma, sul tema: “TURISMO, come ripartire: aspetti psicologici e sociali.

Tito Livio Mongelli, Vicepresidente di Skal Roma e responsabile della Academy, introducendo i lavori e dirigendo il seminario ha sottolineato come “dobbiamo smetterla di pensare che tutto tornerà come prima, perché noi non saremo più gli stessi, saremo cambiati e saranno cambiate le nostre certezze, le nostre priorità e forse anche il nostro modo di lavorare.”

In futuro, continua Tito Livio Mongelli, “dovremo tenere conto del fatto che tutti ci sentiremo vulnerabili, il mondo sarà più piccolo quando penseremo alla velocità di diffusione delle malattie ma le distanze sembreranno invece grandissime quando decideremo dove andare in vacanza.”

 

Il Prof. Filippo Zagarella, psicologo e psicoterapeuta, ha focalizzato “il ciclo vizioso in cui stiamo cadendo: non sapendo come reagire ad un pericolo invisibile siamo in costante stress, lo stress ci deprime e stiamo sempre peggio.  Davanti al pericolo proviamo automaticamente sofferenza, paura e rabbia.  Non potendo scaricare la nostra rabbia contro un nemico concreto dobbiamo trovare altre valvole di sfogo: negare il pericolo o vedere come nemico qualcosa d’altro o reprimere le nostre emozioni o ancora esasperare le regole per combattere questo nemico invisibile. Viviamo comunque sotto stress perenne e questo stress compromette le nostre difese immunitarie e ci fa sentire male anche fisicamente. Per non parlare dell’aumento del rischio di ammalarci proprio del male la cui presenza ci stressa”

 

Che fare quindi?

Il Prof. Filippo Zagarella suggerisce “di adottare il modello delle 4C: conoscere, essere consapevoli, addestrarci nei nuovi ruoli e accettare il cambiamento. Creare la nostra “evasione fantastica” per ridurre lo stress: mettiamo in vacanza la nostra mente e, appena sarà possibile, il nostro corpo! Ci sarà bisogno di vacanze, quanto prima!” 

Il Prof. Matteo Colleoni, docente di UniBicocca, nel suo intervento sulle conseguenze della pandemia sulla domanda di mobilità generale e turistica e sui cambiamenti in atto. ha evidenziato come “Il turismo è un complesso «settore eco-sistemico» che comprende più attori (produttori, distributori, consumatori e supporti), quindi una pluralità di attività economiche sono debolmente, parzialmente o fortemente associate al sistema turistico: in Europa in queste attività sono impiegati oltre dieci milioni di lavoratori. Nel mondo, nelle ultime due decadi, il flusso degli arrivi internazionali è più che raddoppiato e si tratta di un flusso che in grande misura scorre su strada (72% in Europa e 59% in Italia), nonostante il valore importante dei viaggi aerei per il turismo business e le vacanze lunghe.

Le conseguenze della pandemia in alcune Regioni Europee,” continua il Prof. Matteo Colleoni, “l’elevata dipendenza delle economie locali dal settore turistico le ha rese molto vulnerabili a shock come quelli sanitari, in Italia parliamo di Valle D’Aosta, Trentino e Alto Adige, Liguria, Sardegna, Toscana, Umbria e Marche.”

Secondo il World Travel & Tourism Council l’impatto globale della crisi pandemica sul turismo è 5 volte peggiore rispetto a quello avuto con la crisi finanziaria globale del 2008.

La Commissione Europea stima un rischio di perdita di 6 milioni di posti di lavoro (con forte incidenza su stagionali, giovani, donne e stranieri, soggetti già lavorativamente deboli).

I flussi della mobilità turistica sono fortemente associati ai flussi pandemici: il turismo è allo stesso tempo causa (in termini di diffusione) e conseguenza (in termini peggiorativi) della diffusione del virus.

Secondo diversi risultati di indagine sulle scelte di mobilità turistica, la riduzione del rischio è diventato il primo fattore nella scelta del mezzo di trasporto.

Quali sono le possibili politiche e interventi per il governo della crisi pandemica nel sistema turistico?

  • Ottimizzare l’utilizzo delle politiche attualmente in uso (e il loro livello di integrazione);
  • Orientare e modificare le preferenze associate ai comportamenti e ai consumi turistici;
  • Incrementare la resilienza del sistema attraverso interventi di diversificazione;
  • Aumentare i livelli di controllo sui rischi (interventi strutturali e tecnologici di sorveglianza).

Ad esempio:

  • Interventi di integrazione degli strumenti pianificatori finalizzati a programmare le attività del settore in modo coerente rispetto agli obiettivi di mobilità turistica (considerando i cambiamenti modali conseguenti alle restrizioni nel sistema di trasporto)
  • Promuovere destinazioni meno affollate (in particolare turismo rurale e naturale anche al fine di promuovere il turismo sostenibile e venire incontro agli obiettivi degli SDGs «sustainable economic growth)
  • Adozione della logica «travel bubble»: possibilità di muoversi liberamente entro certe aree (in particolare con modalità sostenibili e sicure) ma divieto di accesso dall’esterno (es. t.b tra Lituania, Lettonia, e Estonia) – incremento del turismo locale
  • Ridurre la dipendenza dalla domanda turistica (attraverso la politica delle 4S: Sustainable, Smart, Specialization, Strategies)
  • Ripensare tutto il sistema della mobilità e dei trasporti (anche turistici).

 

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