Turismo congressuale in espansione: Italia in crescita anche a livello internazionale

La meeting industry italiana mostra solidi segnali di sviluppo: aumentano eventi, partecipanti e presenze. Il comparto genera oltre 11 miliardi di euro di impatto economico diretto e attira un numero crescente di eventi internazionali
Si è svolta di recente la presentazione dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (OICE), lo studio annuale promosso da Federcongressi&eventi e curato dall’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica – ASERI, che fotografa lo stato del comparto MICE in Italia.
Secondo i dati aggiornati, il 2024 ha registrato una crescita generalizzata del settore: il numero complessivo di eventi e congressi è salito a 367.981, pari a un incremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente. I partecipanti hanno raggiunto quota 29.264.953 (+7,8%) mentre le presenze totali sono state 47.213.261, con un aumento del 12,9%.
L’espansione della meeting industry si traduce in un impatto economico significativo. Una ricerca promossa da ENIT con il supporto di Federcongressi&eventi e realizzata anch’essa da ASERI stima in 11 miliardi e 746 milioni di euro il contributo diretto del settore all’economia nazionale.
“I dati dell’OICE e la crescente attrattività dell’Italia sono il risultato congiunto di vari fattori: la qualità delle strutture congressuali italiane, la professionalità degli operatori e la capacità delle nostre imprese di cogliere nuove opportunità e di competere su scala internazionale. […] L’attività di ricerca e raccolta dati rappresenta una risorsa strategica fondamentale”, ha dichiarato Gabriella Gentile, Presidente di Federcongressi&eventi.
Distribuzione geografica e tipologie di sede
Il Nord Italia si conferma principale polo attrattivo per l’organizzazione di eventi, con il 57,7% del totale. Seguono il Centro con il 25,3%, il Sud con il 10,8% e le Isole con il 6,2%.
Le strutture alberghiere dotate di spazi per congressi rimangono le più utilizzate, accogliendo il 76,8% degli eventi. Le sedi fieristico-congressuali rappresentano solo il 2,7% delle location utilizzate, ma si distinguono per il maggiore incremento di partecipanti (+26,2%). Le dimore storiche non alberghiere ospitano il 2,8% degli eventi, mentre il restante 17,7% si distribuisce tra sedi istituzionali, arene, spazi non convenzionali, cinema e teatri.
Promotori e provenienza dei partecipanti
Il 65,4% degli eventi è stato promosso da aziende, mentre le associazioni coprono il 21,8% e gli enti o istituzioni pubbliche il 12,8%. Da segnalare una crescita della quota aziendale nei centri congressi e nelle sedi istituzionali, a fronte di un calo negli hotel e nelle dimore storiche.
La provenienza geografica dei partecipanti evidenzia una tendenza positiva verso l’internazionalizzazione. Gli eventi internazionali, cioè quelli con una quota significativa di partecipanti provenienti dall’estero, hanno raggiunto il 13,4%, registrando un aumento di oltre 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Restano prevalenti gli eventi di dimensione locale (47,2% del totale), ma calano in proporzione, a fronte di una crescita sia degli eventi a respiro nazionale sia di quelli con respiro internazionale.
Investimenti e orientamenti strategici
Le sedi che ospitano eventi e congressi hanno concentrato gli investimenti principalmente nella formazione del personale, seguita dalla riqualificazione degli spazi interni, dallo sviluppo di strumenti promozionali e dall’implementazione di dotazioni audio-video. La centralità del capitale umano si conferma un elemento strategico nella capacità di adattamento al mutamento della domanda.
Il quadro complessivo restituito dall’indagine evidenzia la solidità del comparto e la sua crescente capacità di generare valore, occupazione e competitività per il sistema Paese.
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