Alto Adige, si riapre in Val Passiria. Heinrich Dorfer di Quellenhof: ‘Ottimisti nonostante tutto’

Alto Adige, si riapre in Val Passiria. Heinrich Dorfer di Quellenhof: ‘Ottimisti nonostante tutto’

Il turismo in Alto Adige prova a rialzare la testa. A lasciarsi alle spalle i difficili mesi di chiusura delle strutture alberghiere, ricettive, della ristorazione e guardare, con innato ottimismo, alla prossima stagione estiva che è alle porte. L’Alto Adige è una destinazione richiesta, ha tantissimi punti di forza: gli scenari mozzafiato delle Dolomiti, gli spazi aperti immersi nella natura, è facilmente raggiungibile con hotel che hanno investito in misure di protezione.

Perché gli albergatori  ci mettono la faccia per garantire sicurezza e qualità. Uno dei primi hotel di lusso a riaprire, il prossimo 6 aprile, sarà il Quellenhof Luxury Resort in Val Passiria, ad una manciata di chilometri da Merano. Una decisione coraggiosa presa dalla famiglia Dorfer, che è proprietaria anche del prestigioso Quellenhof Resort Lazise sul lago di Garda. Alla base della scelta c’è la fiducia nel piano vaccinale.

“Un altro lockdown – afferma Heinrich Dorfer, noto imprenditore dell’hôtellerie molto stimato ed ascoltato – non è più sostenibile sia umanamente che economicamente”. E lancia un messaggio a tutti i colleghi albergatori d’Italia: “Non mollare mai anche se si tratta di un periodo molto difficile. Rimanere ottimisti, sfruttando il tempo “libero” stando con la famiglia e pensare al dopo pandemia”.

I lunghi mesi di chiusura, da marzo 2020 ad oggi, hanno comportato notevoli sforzi economici e umani. Come sono stati vissuti ed affrontati?

“Finalmente ci siamo! Abbiamo deciso di ripartire. Siamo contentissimi e soprattutto grati. Io, la mia famiglia e naturalmente anche tutti i dipendenti  che possono ritornare al lavoro dopo un lungo periodo di chiusura. Il Quellenhof in Val Passiria ha aperto il 5 giugno dello scorso anno e ha chiuso  il 2 novembre. Da allora siamo rimasti fermi e aspettavamo il restart con grande interesse. E’ stato davvero triste vedere molti dipendenti perdere il lavoro. Stiamo parlando di circa 250 persone. Noi, come imprenditori, abbiamo sempre una responsabilità sociale. I dipendenti Quellenhof sono una grande famiglia: sapere che tantissime persone sono senza occupazione e senza stipendio ci rattrista. Abbiamo cercato, nei limiti del possibile, di dare una mano, un aiuto,  una prospettiva ai nostri dipendenti. Il settore turistico è quello che sta soffrendo di più. Moltissime persone hanno approfittato di questo periodo per riqualificarsi, con il grande pericolo che alla fine scelgano di lavorare in un altro settore. Il dramma, se ciò dovesse accadere, è che alla ripartenza venga a mancare personale qualificato”.

Avete già prenotazioni? Ci faccia una fotografia delle richieste, target e provenienza.

“Sì, abbiamo la grande fortuna di avere da anni clienti affezionati. La situazione delle prenotazioni è ottima nonostante siamo in mezzo alla pandemia. Nei mesi scorsi, abbiamo dovuto spostare più volte l’apertura e quindi siamo stati costretti  a posticipare tantissime prenotazioni. Ci sono arrivate anche delle cancellazioni, ma per la maggior parte degli ospiti il Quellenhof resta la meta preferita. La vacanza non è stata disdetta, ma solo spostata in un altro periodo. I nostri clienti sono italiani, ma molti arrivano anche dalla Germania e  dalla Svizzera”.

Cosa offrirà in più, in termini di servizi e di sicurezza, il Quellenhof Resort in Val Passiria? Gli ospiti avranno pur sempre le stesse libertà?

“Si deve presentare al momento dell’arrivo in hotel il test negativo di almeno 48 ore, agli italiani chiediamo di fare il test prima del check in. Anche lo staff è sottoposto a test super regolari in modo da restare tutti covid – free. Una volta in hotel, gli ospiti possono godersi l’intero resort senza limitazioni. L’unica è che per fare una gettata di vapore in sauna bisogna prenotare”.

Quali le novità al Quellenhof Resort? Avete ampliato ancora la struttura?

Non ampliato, ma modernizzato. La Guesthouse F (ex-Forellenhof) brilla in un nuovo design, le camere sono più grandi e rimodernate, c’è un nuovo chalet super lussuoso e delle nuove suite. In più si è ampliato il Quellenhof Resort con una nuova area benessere, il “Rooftop-Spa” con una sauna panoramica, una piscina “infinity” tutto in vetro e nuovissime aree relax”.

Parliamo di turismo in generale. In Alto Adige pensa si riprenderà presto? Cosa prevede per quello internazionale?
“Sono ottimista. Speriamo che con l’inizio dei mesi estivi si normalizzi la situazione e il turismo possa ripartire con tutta la sua forza. Per quanto riguarda il turismo dai Paesi esteri, fino a quando non ci sarà il passaporto internazionale Vaccinazione Covid 19, viaggiare come eravamo abituati a fare due anni fa non sarà possibile”.

La famiglia Dorfer è proprietaria anche del Quellenhof Resort a Lazise sul lago di Garda, che è già aperto. Com’è la situazione?

Il Quellenhof Lazise è aperto dall’11 febbraio. Le prenotazioni ci sono, siamo quasi sempre al completo per fortuna! Al momento il Veneto è in zona rossa e questo, ovviamente, ci crea qualche problema perché la gente è più limitata negli spostamenti. Anche perché in Italia non è consentito oltrepassare le regioni,  solo per motivi di salute o di lavoro. Comunque, in generale, siamo molto contenti: abbiamo ospiti italiani, tedeschi e anche molti svizzeri”.

Info: quellenhof.it

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