Cover Story. Due nuovi hotel di prestigio aperti nel cuore di Bolzano

Cover Story. Due nuovi hotel di prestigio aperti nel cuore di Bolzano

L’Alto Adige si è contraddistinto da anni per la qualità delle sue strutture alberghiere, sia se di recente costruzione, sia fossero Alberghi o castelli riportati al loro antico splendore e adattati all’ospitalità. Naturalmente, oltre agli hotel tout court, la qualità viene trasmessa agli ospiti grazie alla cura dei collaboratori nei confronti dell’accoglienza e del servizio. A Bolzano un giovane Gruppo alberghiero, che fa capo alla nota Famiglia Podini, si è lanciato in due recenti aperture particolarmente significative e di grande suggestione.

Una storia di famiglia

Quando qualche anno fa la Famiglia Podini, noti imprenditori di Bolzano ha acquisito Castel Hörtenberg dall’ultimo proprietario, il Barone Fuchs, lo ha fatto nello spirito della tradizione familiare: all’interno dell’omonimo gruppo imprenditoriale, la Podini Spa è conosciuta per la sua spiccata attitudine all’eccellenza, l’impegno e la passione che da sempre mette nella ricerca dell’innovazione.

Guidati da questa passione, i fratelli Podini hanno acquisito Castel Hörtenberg, un maniero in stile barocco, sottoponendolo a completo restauro: nel rispetto della preesistenza, con grande cura dei dettagli, hanno rimaneggiato la struttura originale trasformando il castello in una splendida guest house dal sapore storico. L’ambiente autentico a cui hanno dato nuova vita, trova il parallelo nella produzione di vino e olio d’oliva di eccellenza.

In Toscana, l’azienda agricola di famiglia Ampeleia ha puntato sulla ricerca delle sinergie tra uomo e natura. Dalla collaborazione con l’enologa Elisabetta Foradori, e viene prodotto un vino di alto livello: 200.000 bottiglie l’anno che proviene solo da coltivazioni biodinamiche.

Inoltre, i Podini hanno acquistato anche un terreno sul lago di Garda dove hanno piantato oltre 500 ulivi. I 1800 litri di olio extravergine di oliva spremuto a freddo, di prima qualità, sono destinati alla famiglia e per clienti selezionati. Anche a Castel Hörtenberg il vino e l’olio di famiglia fanno parte dell’offerta esclusiva riservata agli ospiti. La Podini Foundation è un altro pilastro importante attraverso il quale la famiglia persegue i suoi obiettivi di responsabilità sociale.

Ospitalità a 5 stelle per spiriti liberi e intenditori

In un angolo incantato del centro storico di Bolzano si erge fiero un imponente castello rinascimentale. Circondato da quattro torri, a prima vista Castel Hörtenberg appare  come fosse fuori dal tempo: un’incantevole oasi di pace a soli pochi minuti a piedi dalla vivacità del centro città.

All’interno sorprende l’eleganza discreta dell’area welcome,   perfetto biglietto da visita dello spirito dell’hotel: l’equilibrata simbiosi tra gli arredi di design dalle linee sobrie e pulite, i tessuti di pregio dalle tonalità calde e le possenti mura, permea l’esclusivo buen retiro di un’atmosfera molto accogliente.

Nel suo grande giardino contemplativo, il magnifico maniero gode della sua nuova funzione. La prima guest house realizzata nel centro storico tra le mura di un antico castello, è un’esclusiva oasi che nulla ha da invidiare ai migliori hotel a 5 stelle: le 21 suite distribuite su quattro piani del castello superano  ogni aspettativa! In un’atmosfera di privacy esclusiva, il castello offre un servizio personalizzato e un’ospitalità autentica: la gestione è una presenza discreta che   accoglie l’ospite lasciando la massima libertà di movimento. Il vero lusso che Castel Hörtenberg sa offrire ai clienti è la straordinaria tranquillità di un edificio abituato da secoli ad accogliere persone di culture diverse.

Nell’ala nuova della guest house, accanto alle sale colazioni e ai soggiorni, si trova il regno di Rocco Marino, artista ai fornelli: qui la cucina offre solo prodotti regionali rigorosamente non processati per stupire sia al ricco buffet della prima colazione che, su richiesta, la sera con sorprendenti creazioni della cucina regionale e mediterranea. Come tutti i collaboratori selezionati dal direttore Stefano Noviello, Rocco Marino ama dedicarsi a un pubblico esigente. Il direttore proviene dall’Hotel Bauer di Venezia: conosce bene le esigenze di un hotel a 5 stelle e sa di poter contribuire ad introdurre ospitalità ai massimi livelli.

Stadt Hotel Città, un hotel con un’anima

Dal 1913 lo Stadt Hotel Città ha rappresentato per Bolzano il punto di incontro ed il riferimento per la borghesia cittadina, che ha sempre amato incontrarsi sotto le sue luminose volte. Il delicato rosa antico della facciata in stile neobarocco definisce la concezione estetica dello Stadt Hotel Città. Con le sue linee incisive e pulite, l’edificio si affaccia su Piazza Walther attraverso piccoli parapetti e un bel porticato. L’atmosfera internazionale, lo stile rétro reinterpretato in chiave moderna e un tocco di Belle Époque fanno rivivere tutta l’eleganza e la bellezza dell’hotel. Il nuovo Ristorante aperto al pubblico, la sofisticata “sala ellittica” e un caffè dal flair viennese sono i punti di forza del nuovo Hotel.

Il progetto di riqualificazione

Il concept che lo Studio Bizzarro & Partners ha sviluppato per la sua riqualificazione ha voluto rinnovare e amplificare tale vocazione, riportando lo Stadt Hotel Bolzano al centro della vita cittadina.

Nei lavori di ristrutturazione si è tenuto in considerazione soprattutto la parte funzionale dell’Hotel, specie al piano terra, dove l’attuale caffè e il nuovo ristorante  sono stati  concettualmente rivisitati, convertendo l’intero piano ad una serie di attività legate alla ristorazione che si aprono completamente all’esterno. Questo piano non è più una struttura a servizio esclusivo degli ospiti dell’Hotel, ma fornisce servizi diversificati di ristorazione all’intera città e ai suoi visitatori.

La suddivisione del piano terra ha previsto la realizzazione di un cafè di affascinante design, affacciato sul porticato prospiciente la piazza, destinato a diventare il punto di incontro iconico di Bolzano per visitatori e residenti; una pasticceria con gelateria, affacciata su via della Mostra, riferimento cittadino per golosi e gourmet ed un ristorante, che gode di un ingresso indipendente. Attualmente la pasticceria è stata trasformata nel nuovo pop up store “Iginio Massari Alta Pasticceria”, pensato per offrire, fino al 20 aprile 2022, una selezione di prodotti firmati dal Maestro Massari agli ospiti dello Stadt Hotel Città, ed agli estimatori sparsi a Bolzano e sul territorio.

L’area di collegamento di queste attività è l’affascinante sala ellittica centrale, dove la luce piove dall’alto attraverso una trasparente copertura vetrata dando vita ad un trionfo di piante ricadenti. Ai piani, le attuali 95 camere sono state ridotte a 91 unità, per accorparle ove necessario. L’immagine delle camere è cittadina, rassicurante e retrò, aggiornata agli standard di comodità e servizi richiesti da una clientela esigente. Al piano interrato non manca un’area benessere con palestra, trattamenti, Spa con sauna e bagno turco, ed una suggestiva piscina immersa nel blu di un cielo stellato che emoziona. L’atmosfera internazionale, lo stile rétro reinterpretato in chiave moderna e un tocco di Belle Époque fanno rivivere tutta l’eleganza e la bellezza dell’hotel. Il nuovo ristorante aperto al pubblico, la sofisticata “sala ellittica” e il caffè dal flair viennese saranno i punti di forza del nuovo Stadt Hotel Città.

 

L’intervista al General Manager Stefano Noviello

Il recupero di un Grande Albergo del passato è di per sè già un fatto importante per una città che di quel periodo storico ne era il simbolo. Basti ricordare ad alcuni hotel – iconici ancor oggi – come il Grand Hotel che è il simbolo di Rimini, anche grazie ai film di Fellini, o i primi grand hotel nelle località dolomitiche, a Cortina, a Passo Tre Croci e sul lago di Carezza.

Situato nel nucleo più antico del centro storico di Bolzano, lo Stadt Hotel Città, caratteristico stabile di fine secolo che al tempo era al confine dell’impero asburgico, è stato riaperto nel Luglio 2021 dopo accurati lavori di ristrutturazione, durati sei mesi. Abbiamo posto varie domande a Stefano Noviello, General Manager sia dello Stadt Hotel Città che di Castel Hörtenberg, primo 5 stelle sorto a Bolzano, entrambi situati nel cuore di Bolzano, perché illustri ai nostri lettori come è stata concepita l’idea di creare un gruppo alberghiero puntando sull’eccellenza, molto importante per il capoluogo altoatesino.

D. Direttore, come si è arrivati a riportare questi hotel allo splendore di un tempo e per merito di chi è stato fatto questo straordinario recupero di due beni storici.

R. I progetti sono nati da due momenti storici, seppur vicini nel tempo (18 mesi di distanza), ma in due epoche storiche completamente diverse (prima e durante il Covid). La nascita di Castel Hörtenberg è nata dall’idea imprenditoriale di Alessandro Podini e della figlia Anna che mi hanno coinvolto nel loro progetto di riqualificazione di un antico Castello. Dal primo momento la mia idea è stata quella di trasformare questo gioiello del sedicesimo secolo nel primo hotel 5 stelle della Città di Bolzano.

Il progetto di ristrutturazione e riqualificazione dello storico Stadt Hotel Città è invece stato frutto di un team di lavoro che ha trovato in Giovanni Podini e Cellina von Mannestein i 2 vertici progettuali. Sei mesi intensi per donare alla città uno dei luoghi simbolo della storia di Bolzano. Questo progetto l’ho vissuto, non solo per il valore imprenditoriale, ma come valore sociale rivolto alla città.

D. Per la Podini SpA si tratta di un obiettivo ambizioso. Come si svilupperanno le azioni dì promozione su due hotels che hanno un pubblico differente?

R. L’offerta alberghiera è certamente diversa ma con un fine comune, ovvero trasformare il soggiorno in un’esperienza reale e, perché no, interscambiabile. I target sono diversi, ma accomunati dall’amore per questa incredibile città. Bolzano è la porta delle Dolomiti e con la sua multiculturalità incuriosisce persone da tutto il mondo. Una finestra all’interno della quale, l’Italiano vede il mondo “tedesco” e viceversa.

Se Castel Hörtenberg è una iniziativa partita da Alessandro Podini, l’hotel di Piazza Walther ha nel suo azionariato anche la nota Birreria Forst, rappresentata da Cellina von Mannestein, che ha seguito la parte creativa e di design del nuovo progetto, è corretto?

Certamente la joint venture nasce da uno storico rapporto d’amicizia tra le 2 famiglie sfociato nel desiderio di restituire a Bolzano lo storico hotel. La creatività e l’eleganza di Cellina von Mannstein e la caparbia e tenacia imprenditoriale di Giovanni Podini sono stati i giusti elementi per la riuscita del progetto. Credo che la fiducia ed il reciproco rispetto abbia fatto il resto.

A livello di concept e di interior design a chi vi siete affidati per i due alberghi?

Il castello nasce da un lavoro certosino e minuzioso fatto Anna Podini e dal padre Alessandro Podini che, coadiuvati dall’Arch. Kompatscher, hanno realizzato l’hotel sulla base delle loro personali esigenze quando viaggiano. Certamente un approccio inusuale, ma che oggettivamente sta dando dei risultati straordinari. La scelta di utilizzare in chiave contemporanea i materiali che da sempre fanno parte dei castelli sono stati la chiave di volte per realizzare non un hotel, ma la casa temporanea degli ospiti a Bolzano.

Talvolta i restyling di antichi edifici perdono un pò del loro fascino. Difficile spiegarne il perchè ma basta poco a rendere un costoso recupero freddo, senz’anima. Non mi pare proprio che sia questo il vostro caso, anzi…

Ristrutturare edifici storici è certamente complesso da un punto di vista tecnico ancor prima che estetico. Se le ristrutturazioni vengono fatte nel rispetto del valore storico di un luogo e nel rispetto dell’identità dello stesso non è poi così complesso. Quando si ha nelle mani un castello di 500 anni fa si ha già un luogo iconico ed è nel minimalismo che si esalta ancora di più la sua straordinaria bellezza. Per la l’Hotel Città invece c’è stato un progetto di ritorno al passato, a quella struttura che oltre 100 anni fa era già un hotel dal fascino mitteleuropeo.

Esiste un “fil rouge”, cioè un’anima, che accomuna tali investimenti alberghieri? Che ne pensano i clienti che avete avuto?

I 2 progetti non hanno un legame estetico ma di approccio all’ospitalità certamente. Gli ospiti ad oggi riconoscono il valore estetico delle due destinazioni dai due animi certamente diversi: l’uno intimo e nascosto, l’altro eccentrico ed austero, ma accomunati dalla voglia di accogliere e coccolare i propri ospiti.

Ci può descrivere come avete suddiviso gli spazi comuni dall’area benessere dello Stadt Hotel Città, per la quale l’Arch. Bizzarro è uno dei maggiori esperti – sino allo spazio per la ristorazione?

La ristrutturazione, con i suoi vincoli storici e strutturali, ci ha posto dinanzi ad una sfida estremamente difficile, ed il supporto dell’Arch. Bizzarro e del suo team è stato per noi estremamente funzionale. La vecchia Spa, totalmente inadeguata e fuori dal tempo, è stata sostituita da una Spa (realizzata da Ki life) dall’essenza moderna che strizza l’occhio a chi cerca un momento di relax nel cuore di Bolzano. La Spa è stata affiancata dalla realizzazione di un’area Gym che soddisfi le esigenze di chi non può fare a meno della propria palestra.

La parte ristorativa è stata invece il centro del progetto. L’animo dello storico Cafè, salotto della Città di Bolzano, doveva esser condiviso nello spazio con il neo nato Ristorante, dall’eleganza cosmopolita e dove la cucina dai toni italiani faceva da collante tra il passato ed il presente. L’anello di congiunzione realizzato dallo Studio Bizzarro è stata la realizzazione della sala Verde, la cosiddetta Sala Elittica, un luogo divenuto già icona per i nostri Ospiti e dall’incredibile fascino Social Media.

Veniamo alla ristorazione dei due hotels. Oggi in hotel di fascia alta sempre più si può trovare l’abbinamento con un ristorante interno importante, aperto non solo agli ospiti dell’hotel. Anche voi avete puntato su questo?

Mentre per il castello la cena nei sotterranei è un momento indimenticabile e dall’esperienza intima dove a fatica troviamo posto per tutti i nostri Ospiti e per qualche esterno: il Ristorante AL CITTA’ è una destinazione. Un luogo aperto a tutti, dove in un ambiente elegante ma informale si può degustare una cucina dai sapori italiani e dove tradizione e modernità sono gli elementi con cui lo Chef Forzan ed il suo team accontentano tanto il bolzanino quanto l’ospite dell’hotel.

Da poco Iginio Massari Alta Pasticceria ha aperto all’interno dell’Hotel Città, il suo ottavo Pop-Up Store, un esperimento interessante. Sarà indipendente dal vs reparto food?

L’apertura del Pop Up nasce da un progetto studiato durante i primi giorni di ristrutturazione dell’hotel, quindi non un esperimento ma una decisa volontà di avvicinare la ‘Pasticceria Italiana’ ad una terra che storicamente offre una scelta di altissimo livello dai gusti tipici sudtirolesi. La gestione del Pop Up è nostra e, la curiamo in maniera spasmodica con il team del Maestro Massari. Questo ci inorgoglisce e ci stimola a fare sempre meglio.

A quale target di clientela puntate maggiormente oggi per lo Stadt Hotel Città?

Lo Stadt Hotel Città è il luogo dove vivere Bolzano, è il giusto luogo per chi ha un appuntamento di lavoro, ma preferisce il calore del centro alla periferia, è il luogo dove ti affacci e vieni rapito dalla bellezza del Duomo o dall’imponenza delle Dolomiti. Quindi il luogo perfetto per chi viene per scoprire Bolzano o usa l’hotel come base per partire in escursione. Certamente la miglior location della città.

Tornando al Castel Hörtenberg: ci può dare i plus della struttura?

Aperto a fine Novembre 2019, l’animo del castello si è fatto subito notare per il calore tipicamente italiano in un contesto tipicamente germanico. Ampie camere e suite arredate in modo lineare, ma dal grande comfort. Una moderna Spa che si affaccia sul giardino al centro del quale è situata una piscina riscaldata. Una confortevole e tecnologica palestra per gli appassionati e l’incantevole ristorante sono certamente i must per i nostri ospiti.

Intervista di Giulio Biasion

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