Green pass: nuove regole dal 6 agosto. I clienti in albergo possono frequentare i ristoranti dove alloggiano

Green pass: nuove regole dal 6 agosto. I clienti in albergo possono frequentare i ristoranti dove alloggiano

E’ stato un iter legislativo irto di difficoltà ed accompagnato da polemiche che non sono destinate a scomparire in tempi brevi, ma il Governo ha deciso e dal 6 agosto prossimo entrerà in vigore la nuova e forse definitiva versione del green pass. Vi riassumiamo le tappe che hanno portato il Governo Draghi a decidere come cosa potremo fare in estate e nei prossimi mesi.

Sin dal decreto riaperture n. 52/2021 dell’aprile scorso si sta disquisendo sul passaporto vaccinale, o green pass, un documento di cui si erano definiti i punti generali, che avrebbero poi lasciato ai successivi decreti attuativi i chiarimenti, la durata, il tipo di utilizzo,  e gli impieghi con gli aspetti pratici. Secondo il Governo  il green pass doveva essere un lasciapassare, un documento che, attestando lo stato di salute con la presenza di certi requisiti di immunizzazione dal Covid, avrebbe consentito per gradi il ritorno alla vita normale, ma avrebbe incentivato anche i più scettici ad avere fiducia dei vaccini approvati dal Ministero della Salute.

Dopo poco più di tre mesi, anche a causa delle varianti del virus che hanno allarmato l’Europa, con il timore di una possibile quarta ondata a partire dall’autunno, sembra che i confini di applicazione del green pass si siano notevolmente ampliati, sollevando molte polemiche. Il dibattito ha riguardato sia gli aspetti relativi alla privacy, sia i diritti garantiti di auto determinarsi e di non essere sottoposti a trattamenti sanitari obbligatori in assenza dei presupposti di legge, ed infine quella nutrita parte della popolazione che si definisce “no vax”.

Il green pass – obbligatorio per accedere ai ristoranti al chiuso – non servirà per gli hotel. Chiarita la norma per gli ospiti d’albergo nei ristoranti degli stessi!

Dal 6 agosto sarà obbligatorio essere muniti di green pass per poter frequentare bar e ristoranti al chiuso, musei, piscine e palestre, centri benessere e termali, parchi a tema, fiere. E i titolari o i gestori dei servizi di questo tipo di attività sono tenuti a verificare che l’accesso avvenga nel rispetto delle prescrizioni. Si tratta di una misura stabilita dal Consiglio dei Ministri al fine di contenere il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus,

ll green pass non sarà obbligatorio per chi alloggia in hotel e neppure per gli ospiti che vogliono usufruire dei servizi all’aperto quali ristoranti e piscine. I clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture non dovranno quindi utilizzare il green pass.

Green pass: NON serve quindi anche per il ristorante dell’albergo!

Solo in apparenza tutto pare essere  chiaro. Ma c’è però la questione alberghi. Se il green pass, infatti, non è obbligatorio per soggiornare in hotel, c’è il dubbio se lo sia invece per accedere ai servizi interni alla struttura quali il ristorante o la spa. Stando a quanto si legge nel comunicato del governo sono contemplati nel provvedimento «i servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso», e «piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso».

Con tanti italiani e stranieri che hanno da tempo prenotato soggiorni e vacanze, i rappresentanti della categoria alberghiera hanno sollecitato il governo a fare presto chiarezza. Come devono comportarsi gli albergatori nel caso, per esempio, di una famiglia composta da genitori vaccinati e figli sopra i 12 anni che non hanno ancora ricevuto la prima dose e che ha prenotato un soggiorno con mezza pensione? Può o non può accedere al ristorante?

Green pass: multe per chi non rispetta le regole

Gli albergatori chiedono risposte e certezze perché temono che la confusione porti a disdette e cancellazioni e anche perché il provvedimento prevede sanzioni per chi non rispetta le regole. In caso di violazione delle norme, esercenti e utenti possono ricevere una sanzione da 400 a 1000 euro. E se la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

Come ottenere il green pass

Ricordiamo che la certificazione verde Covid-19 può essere rilasciata:
– dopo la somministrazione della prima dose di vaccino con validità dal quindicesimo giorno successivo fino alla data prevista per la somministrazione della seconda dose (nel caso di vaccino a doppia dose), e in ogni caso una validità di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale;
– dopo la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 con validità 6 mesi;
– dopo l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 con validità 48 ore.

Attualmente, in Italia, il documento cartaceo che certifica l’avvenuta vaccinazione consegnato dopo il vaccino viene accettato come green pass. Il green pass digitale arriva circa 15 giorni dopo la prima dose e 2-3 giorni dopo la seconda. Per viaggiare in Europa, il certificato cartaceo di vaccinazione, tampone negativo o avvenuta guarigione sarà valido fino al 12 agosto.

 

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