Hospitality Design. Verso una nuova Hotellerie

Hospitality Design. Verso una nuova Hotellerie

Nicholas J. Hickson e Manuela Mannino, fondatori di THDP,  ci accompagnano in un viaggio da Verona a Francoforte per esplorare le nuove direzioni dell’hotel design

Manuela Mannino e Nicholas J. Hickson, fondatori di THDP


L’industria alberghiera così come quella turistica sono costantemente in mutamento. E mai come ora – considerato anche il periodo pandemico – le esigenze del cliente e del viaggiatore stanno mutando.
“Se dovessimo identificare le nuove direzioni che sta prendendo il nostro lavoro, tra le principali sicuramente vi è la necessità di sviluppare progetti che siano delle vere e proprie esperienze per i viaggiatori, che raccontino la storia del luogo che le ospita, e che in qualche maniera si pongano come destinazioni da ammirare, da vivere”, spiega Nicholas Hickson.
Gli alberghi, secondo THDP, oggi non sono più luoghi di passaggio bensì mete che attraggono viaggiatori e abitanti locali. Isole in cui è possibile distaccarsi dalla realtà e dalla frenesia delle città, dove poter vivere esperienze e godersi a pieno l’atmosfera che si crea al loro interno.
Due ne sono gli esempi fondamentali. L’Indigo Verona Grand Hotel Des Arts, ispirato al teatro, all’Arena di Verona e al secondo atto di Romeo e Giulietta, e Hilton Frankfurt City Centre, che ricrea le atmosfere di Manhattan, la meta newyorkese che ha dato il nome alla città di Francoforte.

Hudson Yards Bar di Hilton Frankfurt City Centre

“Il nuovo Hudson Yards Bar dell’Hilton Frankfurt City Centre ricorda un tipico bar di New York, con scaffali a portale in ottone, banconi personalizzati, fermapiedi in ottone e una macchina del caffè Rancilio realizzata ad hoc”, spiega Hickson. Il luogo perfetto per rilassarsi durante il giorno o la sera. “Il bar è studiato per funzionare sia di giorno che di notte. Abbiamo installato porte a battente. Così, oltre a contenere una sezione dedicata al “giorno”, per caffè e dolci, la sera è possibile rivelare l’allestimento “notturno”, che si compone di cocktail e liquori”.
Gli ospiti si trovano immersi in un clima completamente newyorkese, ma possono godere di un menù con cibo locale. Lo stile degli spazi è un mix di urban chic caratterizzato da marmi verdi, dettagli in ottone. A completare il tutto, una moquette che ricorda i colori dell’asfalto. “Abbiamo lavorato con una palette di 4 colori, volevamo che gli ospiti si sentissero nel cuore di Manhattan”, conclude Hickson.

Indigo Verona Grand Hotel Des Arts

“L’Indigo Verona Grand Hotel Des Arts è stato per noi come scrivere una poesia”, spiega l’arch. Mannino. Appena entrati, la reception e la hall dell’hotel vedono come protagonista un suggestivo bancone, ispirato alla muratura in pietra del famoso Balcone di Giulietta di Via Cappello, ma non solo. “I pannelli posteriori dietro la nuova reception sono stati ispirati dalle ali sfalsate di un teatro. Dato che Verona è famosa per la sua Arena romana, abbiamo pensato fosse un peccato non darne tributo…”, aggiunge l’Arch. Manuela Mannino.   I colori bronzo bruciato e blu indaco scuro e sono accompagnati da finiture in terrazzo che rendono il tutto uno spettacolo da osservare nel minimo dettaglio.
L’illuminazione è tutta italiana ed è studiata per accentuare gli archi romani sulla parte anteriore del pod della reception.

“La facciata del bar è un tributo all’Hotel Des Arts – ovvero ciò che era l’albergo prima di diventare Indigo – ed è composta da cornici di varie tonalità”. A dare un tono di ulteriore eleganza al tutto, pregiatissimo marmo italiano. “Gli arredi che abbiamo scelto passano dalle tenui tonalità di blu e verde acqua con accenti di rattan e arancio, e sono stati realizzati delle aziende italiane Miniforms e Tehkne”.

Le opere d’arte e gli specchi presenti nell’hotel sono stati curati minuziosamente con l’obiettivo di conferire accenti più moderni all’atmosfera. “Volevamo si sposassero alla perfezione con le opere già presenti, appartenenti ai periodi classici e di metà secolo. Tra i nostri obiettivi c’è la sostenibilità, e il riutilizzo è per noi una risorsa preziosa. Non volevamo buttare, bensì ridare una nuova vita alle opere già presenti”, è l’effetto che ne risulta è stupefacente.

Testo di Stella Manferdini

 

Foto di copertina: L’Hudson Yards Lounge Bar all’Hilton Frankfurt City Centre.

 

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