La ristorazione al chiuso ha riaperto in tutta Italia: le novità sulle linee guida

La ristorazione al chiuso ha riaperto in tutta Italia: le novità sulle linee guida

Dal primo giugno le attività di ristorazione possono ospitare i clienti anche al chiuso, con l’obbligo di seguire le nuove linee guida del Comitato Tecnico Scientifico. Con l’ingresso in zona bianca, i ‘pubblici esercizi’ del Friuli Venezia Giulia, della Sardegna e del Molise ripartono a pieno regime

In tutta Italia, bar, pub e ristoranti hanno riaperto e potranno servire nuovamente i clienti ai tavoli all’interno dei locali, compreso il bancone. Tra le novità contenute nelle linee guida per la riapertura è stato tolto il limite di 4 persone non conviventi sedute allo stesso tavolo.

Il calendario del governo prevede che in zona gialla si possa tornare ad essere serviti al tavolo all’interno dei locali a partire da martedì 1 giugno. Meno di un mese dopo rispetto alla riapertura dei ristoranti si potrà così tornare a mangiare anche all’interno, seguendo le regole di distanziamento e mascherina quando non si è al tavolo. Ma non sono ripartirtiti solo i ristoranti al chiuso, ci sono anche altre novità, già previste dal calendario delle riaperture stabilito con l’ultimo decreto del governo Draghi.

Le riaperture: cosa cambia dal 1° giugno

Dal primo giugno bar, pub e ristoranti sono tornati ad effettuare servizio al tavolo al chiuso. Inoltre nei locali provvisti di bancone si potrà anche tornare a servire lì i clienti, a differenza di quanto successo finora, ad esempio nei bar. L’orario in cui potranno stare aperti sarà sempre vincolato al coprifuoco, che tra il 7 e il 21 giugno sarà prima accorciato e poi eliminato.

Oltre alle novità per il settore della ristorazione, stadi e palazzetti sportivi potranno tornare ad accogliere gli spettatori. Per ora riaprono al pubblico solo strutture sportive all’aperto, con il tetto massimo del 25% della capienza, ma comunque non oltre le mille persone distanziate e con la mascherina.

Le regole per mangiare al ristorante

Sarà ancora il distanziamento la regola base. Le nuove linee guida delle Regioni, concordate con il Comitato tecnico scientifico, confermano quasi tutte le procedure per i servizi di ristorazione. I clienti dovranno sedere a tavoli distanti almeno un metro e dovranno indossare la mascherina per alzarsi, che sia per andare in bagno o a pagare il conto. Durante il pasto, mentre si è seduti, non c’è obbligo di mascherina. La novità più importante riguarda il numero massimo di persone che possono stare al tavolo insieme: è stato eliminato il limite dei quattro. Perciò, rispettando le misure di distanziamento e sicurezza, sembra che sarà possibile rivedere le tavolate che mancano dalla scorsa estate.

Riprendiamo alcuni punti dalle “Linee guida”: in ogni attività “devono essere usati da parte dei lavoratori dispositivi di protezione delle via aeree finalizzati alla protezione del contagio e deve essere obbligatoria la frequente pulizia e igienizzazione delle mani”. Deve inoltre essere definito il “numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio, ai ricambi d’aria e alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita” ed è necessario mantenere l’elenco dei presenti ad ogni singolo evento per 14 giorni.

Un’altra novità riguarda le piscine termali e i centri benessere: sarà possibile utilizzare le docce purché sia garantita una distanza di due metri, un adeguato ricambio dell’aria e una ripetuta pulizia dei locali nel corso della giornata. Per le spiagge, va garantita una superficie di 10 metri quadri per ogni ombrellone e sono consentiti surf, windsurf, kitesurf e racchettoni mentre restano vietate tutte quelle attività “ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti”. Tra gli impianti di risalita potranno viaggiare al 100% della capienza solo le seggiovie, mentre cabinovie e funivie saranno utilizzate al 50%, tutte con obbligo della mascherina.

Matrimoni e feste, il via nelle zone bianche

Si potrà tornare alle feste di matrimonio in Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, le uniche tre regioni che sono passate in zona bianca, mentre nelle altre regioni bisognerà aspettare l’entrata in questa fascia (il 7 o il 14 maggio) oppure il 15 giugno, data in cui è prevista dal decreto la ripartenza dell’intero settore.

Da oggi, nei 9mila bar di queste tre regioni è possibile finalmente ricominciare a bere il caffè al bancone. Una boccata d’ossigeno, in particolare per i 4mila locali che fino ad oggi sono stati costretti a stare chiusi o a lavorare soltanto con l’asporto, non avendo lo spazi all’esterno. Ossigeno anche per i 36mila lavoratori dei Pubblici esercizi di queste regioni che potranno riprendere il loro posto dietro il bancone dei bar, in cucina o tra i tavoli dei 7.200 ristoranti pronti a riaprire al pubblico le loro sale interne.

Info: Le linee Guida qui

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