Lavoro stagionale: stipendi più alti, ma scarso ricambio generazionale

Lavoro stagionale: stipendi più alti, ma scarso ricambio generazionale

Per gli albergatori italiani, l’estate 2023 è stata una prova impegnativa nell’attrarre e trattenere i migliori talenti stagionali. Il report di Lavoro Turismo, che ha raccolto le voci di oltre 1.400 lavoratori, ha messo in luce aspetti positivi, così come alcune lacune su cui intervenire

Lavoro Turismo, piattaforma per la ricerca di lavoro creata da professionisti del settore alberghiero, ha svolto una indagine su 1.488 lavoratori impegnati in attività lavorative stagionali nell’estate 2023, il periodo più cruciale dell’anno. I dati emersi confermano un rapido cambiamento in essere, con risvolti positivi, ma anche alcune criticità cui porre rimedio.

Trasparenza e comunicazione: un’area da migliorare

Un segnale incoraggiante è l’aumento della trasparenza contrattuale, con una buona fetta di personale che ha firmato il contratto prima di iniziare a lavorare e ha ricevuto informazioni dettagliate su stipendio e inquadramento. Tuttavia, non sono stati ancora debellati ritardi e casi di impiego irregolare.

Le criticità maggiori riguardano la comunicazione interna e i processi di inserimento. Molti lavoratori lamentano una scarsa formazione in azienda, con ripercussioni negative sul servizio offerto.

Tra soddisfazioni, nuove esigenze e lavoro vicino casa

Le opinioni sulla qualità del luogo di lavoro appaiono polarizzate, con picchi sia di grande soddisfazione che di forte insoddisfazione rispetto alle precedenti stagioni. I fattori che sembrano attirare maggiormente i professionisti verso una determinata azienda piuttosto che un’altra sono il benessere sul posto di lavoro, gli stipendi competitivi e un migliore work-life balance.

Tuttavia, queste aspettative non sempre vengono soddisfatte. Un dato preoccupante riguarda gli orari di lavoro estenuanti, tendenza ancora ampiamente diffusa nonostante le richieste crescenti di una maggiore sostenibilità dell’impiego stagionale.

Un trend interessante emerso dal sondaggio riguarda la propensione degli stagionali a cercare impieghi nelle vicinanze del proprio luogo di residenza. Quasi la metà dei lavoratori intervistati ha infatti scelto di non trasferirsi affatto durante l’estate 2023.

Questo dato si contrappone alla tradizionale mobilità che ha sempre caratterizzato il personale impiegato nelle strutture ricettive, specialmente in luoghi di vacanza. La ricerca di prossimità sembra rispecchiare un mutato stile di vita, con una forza lavoro matura che punta a conciliare gli impegni professionali con le esigenze personali e familiari.

Le sfide del ricambio generazionale

Il campione intervistato rispecchia la forte presenza nel settore di professionisti senior con anni di esperienza alle spalle. Risulta invece arduo per le strutture ricettive attrarre nuove leve più giovani, fondamentali per un sano ricambio generazionale.

Guardando al 2024, le aziende sembrano intenzionate ad aumentare gli stipendi e a offrire maggiori benefit, quali formazione e alloggi di qualità, per rispondere alle aspettative di una forza lavoro matura e con mutate esigenze.

 

Info: lavoroturismo.it

Foto di apertura: © Manos OrfanosPexels.com

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