L’ospitalità rigenerativa: il futuro dell’hotellerie in Italia

Presso l’hotel Doubletree by Hilton di Roma si è recentemente tenuta la prima edizione del “Simposio sull’Ospitalità Rigenerativa”, un evento organizzato da Hotels Doctors, che ha riunito imprenditori del settore alberghiero per esplorare le modalità con cui l’industria dell’ospitalità può adottare pratiche rigenerative
Oggi è chiaro che anche per il nostro comparto è primario l’obiettivo di migliorare l’impatto sulle comunità locali e sull’ambiente. La presentazione di casi studio e modelli innovativi ha offerto un’importante occasione di confronto sulle modalità di integrazione di tali approcci nella gestione alberghiera.
Dall’incontro è emerso un concetto fondamentale per la comprensione delle prospettive future del settore turistico-ricettivo: la sostenibilità non è da intendersi come un traguardo da raggiungere, bensì come un percorso di miglioramento continuo in cui la formazione e l’implementazione di pratiche sostenibili si susseguono, alimentando un incessante circolo virtuoso. Le strutture ricettive che adottano questo approccio non si accontentano di ottenere una certificazione di sostenibilità o di ridurre le emissioni di CO2, ma perseguono un cammino di miglioramento costante. Questo implica l’adozione di pratiche sostenibili che vengono continuamente riviste, migliorate e adattate alle nuove sfide ambientali, tecnologiche e sociali. L’idea è che non esista un punto finale, ma un ciclo di innovazione e crescita che coinvolge l’intera struttura, dai gestori agli ospiti, passando per i fornitori e le comunità locali.
Se il concetto di sostenibilità si “limita” a mitigare i danni e ragiona in termini di compensazione, quello rigenerativo lo supera e promuove un approccio che mira a generare nuovo valore per l’ambiente e le comunità. Questo paradigma non solo implica la riduzione dell’impatto ambientale, ma anche un miglioramento attivo e positivo dell’ecosistema in cui una struttura ricettiva opera. Si tratta di un’evoluzione che riconosce l’interconnessione tra l’ambiente, la società e l’economia e che cerca di generare valore in modo circolare e inclusivo.
“A ricoprire un ruolo cruciale in questo quadro – racconta Alessandro Inversini, professore ordinario presso la prestigiosa EHL – Hospitality Business School di Losanna – e uno dei principali esperti in materia – è l’erogazione di un’offerta esperienziale che rifletta l’autenticità del contesto turistico-ricettivo in cui l’ospite soggiorna, orientata alla trasmissione di valori sostenibili e all’incentivo di un dialogo virtuoso tra l’ospite stesso, la struttura ricettiva e la comunità locale. La chiave per la creazione di un rapporto sinergico tra le tre parti è dunque il diretto coinvolgimento dell’ospite”.
Le strutture alberghiere che adottano questo approccio rigenerativo si impegnano attivamente a migliorare gli ecosistemi locali. Questo può tradursi in azioni concrete come il ripristino della biodiversità, la creazione di spazi verdi, l’uso di materiali eco-compatibili e la promozione di pratiche agricole sostenibili che favoriscano la salute del suolo e la conservazione delle risorse naturali.
L’ospitalità rigenerativa implica anche un forte legame con la comunità locale. Le strutture ricettive non sono più isolate o separate dalle realtà circostanti, ma diventano parte integrante delle dinamiche sociali ed economiche del territorio. Le imprese alberghiere, infatti, collaborano con le comunità locali per promuovere progetti che creano valore condiviso, attraverso l’impiego di forza lavoro locale, l’acquisto di prodotti a km 0 e sostenibili, ove possibile, il sostegno a iniziative culturali e l’educazione degli ospiti al rispetto e alla tutela delle tradizioni e del territorio. A tal proposito, il Professor Inversini ha riportato l’esempio di un hotel in Jamaica il cui approvvigionamento di acqua avveniva tramite l’importazione settimanale di bottiglie dagli Stati Uniti. Sul luogo era presente un piccolo imprenditore che da solo e in modo artigianale si occupava di raccogliere e imbottigliare poche unità. Gli investitori del progetto alberghiero hanno deciso di rivedere la propria supply chain, creando una fondazione a sostegno delle imprese locali e finanziando, tra le altre cose, la nascita di una nuova attività imprenditoriale professionale dedicata all’imbottigliamento dell’acqua. Questa iniziativa ha generato numerosi vantaggi, tra cui la creazione di nuovi posti di lavoro, e ha offerto anche ad altre strutture ricettive l’opportunità di rifornirsi presso questa realtà.
Un ulteriore elemento cruciale è il coinvolgimento dell’ospite come protagonista attivo nel processo di rigenerazione. Le strutture ricettive, infatti, non solo offrono esperienze che riflettono l’autenticità del contesto, ma educano gli ospiti e li invitano a partecipare attivamente alle pratiche ecologiche e sociali. Ad esempio, chi soggiorna presso la struttura potrebbe essere invitato a partecipare a iniziative di volontariato locale, a seguire tour ecologici, a consumare cibo proveniente da filiere locali, o ad adottare comportamenti eco-consapevoli durante il soggiorno. In questo modo l’ospite diventa parte integrante del processo, contribuendo a creare un legame emotivo con il territorio e ad amplificare l’impatto positivo delle azioni messe in campo dall’hotel.
L’obiettivo è dunque quello di favorire un dialogo aperto e virtuoso tra gli ospiti, la struttura e la comunità, creando un modello di turismo che possa prosperare senza danneggiare le risorse e il patrimonio locale o compromettere l’ambiente circostante.
L’adozione di tecnologie innovative è un altro pilastro di questo approccio. Le strutture che intraprendono questo percorso sono alla ricerca di soluzioni tecnologiche che non solo riducano l’impatto ambientale, ma che possano anche ottimizzare l’efficienza dei processi aziendali. Ciò può includere l’utilizzo di energia rinnovabile, tecnologie per il risparmio idrico, sistemi di gestione dei rifiuti avanzati, o soluzioni digitali che promuovano l’educazione e la partecipazione degli ospiti. La tecnologia, quindi, diventa un alleato per la sostenibilità e la rigenerazione, permettendo alle strutture di monitorare in tempo reale il loro impatto e di migliorare continuamente i loro processi.
Un altro elemento che caratterizza questo modo di fare ospitalità è l’adozione di modelli di economia circolare. Le strutture alberghiere, infatti, cercano di minimizzare gli sprechi e di ottimizzare l’uso delle risorse, implementando pratiche che favoriscano il riutilizzo, il riciclo e la riduzione dei materiali inutilizzati. Invece di seguire un modello lineare “usa e getta”, l’approccio rigenerativo promuove il riuso e la valorizzazione delle risorse esistenti, con l’obiettivo di chiudere il ciclo produttivo e creare un sistema economico che sia efficiente e rigenerante.
Tutte le attività appena descritte non possono prescindere dall’educazione di tutti gli stakeholders che gravitano attorno all’azienda. Gli alberghi hanno la responsabilità di sensibilizzare non solo i propri dipendenti, ma anche i propri ospiti, sui temi della sostenibilità, della cultura locale e delle pratiche ecologiche. L’obiettivo è quello di rendere più consapevoli i viaggiatori dell’impatto delle loro scelte e incoraggiarli a compiere azioni positive anche dopo il loro soggiorno. La formazione continua del personale è un altro elemento fondamentale affinché tutti i collaboratori della struttura possano essere coinvolti e contribuire a migliorare gli standard di rigenerazione.
L’ospitalità rigenerativa è di fatto un approccio personale che richiede un cambiamento di mentalità da parte dell’albergatore: è una nuova sfida di responsabilità personale e organizzativa verso gli ecosistemi naturali e sociali in cui l’hotel è immerso. Non si tratta più di compilare il rapporto di sostenibilità alla fine dell’anno (intendiamoci – una cosa molto importante e da tenere sempre come riferimento in azienda), ma piuttosto di impegnarsi attivamente nello sviluppo positivo di tutto ciò che è intorno all’organizzazione. E la cosa ancora più interessante è che le evidenze di ricerca di EHL – Hospitality Business School dimostrano che avere un approccio del genere non impatta negativamente i guadagni: anzi sviluppa ecosistemi virtuosi in cui c’è un beneficio economico e sociale condiviso.
Si tratta dunque di un approccio sistemico a favore della creazione di una rete di valore condiviso a beneficio di tutti gli attori coinvolti. La chiave di questo modello è la creazione di esperienze autentiche, partecipative e rigenerative che promuovano un turismo più responsabile e consapevole.
Per supportare le realtà alberghiere nell’integrazione del paradigma dell’ospitalità rigenerativa all’interno del proprio modello di business, Hotels Doctors ha strutturato un percorso formativo ad hoc: “La sostenibilità e i criteri ESG nelle imprese alberghiere”. Gli incontri di formazione, in partenza a Maggio 2025, hanno il proposito di mettere in luce le opportunità derivanti dall’intraprendere tale cammino virtuoso e diffondere una maggiore consapevolezza tra gli albergatori.
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