PNRR per il turismo. Il Superbonus 80% cumulato al fondo perduto di 100mila euro

PNRR per il turismo. Il Superbonus 80% cumulato al fondo perduto di 100mila euro

1° puntata. Il Superbonus 80% cumulato al fondo perduto di 100mila Eu

Con la fase calda dell’attuazione del pacchetto di misure da 1,7 miliardi del Pnrr Turismo, si arricchisce il fronte delle opportunità per le aziende del settore. Dal superbonus dell’80%, alla sezione speciale del Fondo di garanzia Pmi per finanziare anche nuove iniziative under 35, senza tralasciare il Fondo Impresa Donna e il potenziamento degli strumenti già disponibili per il Mezzogiorno, Industria 4.0 e autoimprenditorialità.

Da questa penultima Newsletter del 2021 inizia a collaborare con l’Albergo il Dott. Massimo Parlato che commenterà le normative, i decreti e – come in questo caso – il Pnrr per cercare di renderli più chiari agli albrgatori e a tutti noi. Un sentito graszie e buon lavoro al dott. Parlato.

Con il Dl 152 del 6 novembre 2021 è partita la fase attuativa delle misure previste dal Pnrr per il turismo che, coerentemente alla road map imposta dall’UE, dovrà concludersi entro fine anno con la pubblicazione dei relativi avvisi. Gli incentivi sono riconosciuti alle imprese alberghiere, alle strutture che svolgono attività agrituristica, alle strutture ricettive all’aria aperta, nonché alle imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, ivi compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici, i parchi tematici.

Molto interesse viene riposto nel cosiddetto Superbonus Alberghi che, rifacendosi al settore edilizia privata, prevede misure finalizzate a migliorare la qualità dell’offerta ricettiva attraverso lo strumento del “Tax credit”, nella misura dell’80 per cento delle spese sostenute per gli interventi di realizzati a decorrere 7 novembre 2021 e fino al 31 dicembre 2024. Al Credito d’imposta potrà sommarsi un contributo a fondo perduto di 40 mila euro, elevabili a 100 mila, al ricorrere di determinate condizioni.

Va da se che per interventi entro un limiti di 500 mila euro, in presenza di alcune condizioni per l’applicazione del contributo a fondo perduto, l’imprenditore potrebbe vedersi riconoscere un aiuto pari al costo dell’intervento agevolato.

Ma quali sono gli interventi agevolabili? Sul tema il DL 152 seguendo le indicazioni dal programma da cui attinge risorse (NextGenerationEU) ha disatteso le aspettative di tanti che pensavano ad uno strumento generalista. In particolare l’elenco è tassativo, anche se gli avvisi potranno definirne meglio i contorni di applicazione, e il contributo a fondo perduto e il credito d’imposta sono riconosciuti in relazione alle spese sostenute, ivi incluso il servizio di progettazione per eseguire i seguenti interventi:

  1. a) interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
  2. b) interventi di eliminazione delle barriere architettoniche, in conformità alla legge 9 gennaio 1989, n. 13, e al decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503;
  3. c) interventi edilizi di cui all’articolo 3, comma 1, lettere b) , c) , d) ed e.5), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, funzionali alla realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) e b);
  4. d) realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, relativi alle strutture di cui all’articolo 3 della legge 24 ottobre 2000, n. 323 (Stabilimenti Termali);
  5. e) spese per la digitalizzazione previste dall’articolo 9, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione (f. 24), è cedibile, in tutto o in parte, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari, mentre il contributo a fondo perduto è erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda, un’anticipazione non superiore al 30 per cento del contributo a fondo perduto a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria.

 

Altro aspetto critico e fonte di preoccupazione da parte degli imprenditori e dei professionisti è la valutazione delle domande secondo l’ordine cronologico di protocollo, nel limite delle risorse disponibili per ciascuna annualità (con una riserva del 50% dedicata agli interventi volti al supporto degli investimenti di riqualificazione energetica). Le risorse in effetti, data l’ampia platea dei beneficiari e l’applicazione dello stesso strumento a tutto il territorio nazionale, non sembrano sufficienti per soddisfare le esigenze del comparto, in particolare:

  • 100 milioni di euro per l’anno 2022
  • 180 milioni di euro per l’anno 2023
  • 180 milioni di euro per l’anno 2024
  •   40 milioni di euro per l’anno 2025

Alle criticità riguardanti un potenziale “click day”, si aggiunge la verifica per ogni beneficiario (impresa unica) del plafond disponibile: i contributi sono riconosciuti nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui al regolamento (UE) n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013 della Commissione europea, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti « de minimis » e alla comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020, C(2020) 1863, «Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 (1.800.000).

 

Per informazioni e approfondimenti:

dott. Massimo Parlato

telefono 081 8073557

mobile 3357417475

L’AUTORE

Massimo Parlato è, dal 2019, Senior Advisor presso TF Advisory. Ha iniziato la sua esperienza professionale, occupandosi di processi di formazione, progettazione e monitoraggio di agevolazioni a valere sui Fondi Strutturali. Consulente e Advisor finanziario presso enti e operatori privati per realizzazione di opere in Partenariato pubblico privato (PPP). Si è specializzato nella analisi economico-finanziaria e nella predisposizione di piani economico finanziari (PEF), che hanno formato oggetto di decine di asseverazioni bancarie (ex art. 183 “finanza di progetto” del d.lgs 50/2016). Massimo ha conseguito, nell’anno 1992, la laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Napoli Federico II, ha frequentato corsi di specializzazione in pianificazione economico-finanziaria e analisi si strumenti finanziari complessi.

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