Pronti a ripartire durante il Covid. Il protocollo nazionale ‘Accoglienza Sicura’ a supporto degli alberghi italiani

Pronti a ripartire durante il Covid. Il protocollo nazionale ‘Accoglienza Sicura’ a supporto degli alberghi italiani

Confindustria-AICA, Federalberghi e Assohotel inviano al Governo il protocollo per la prevenzione del Covid-19 chiedendo risposte sollecite

All’indomani della comunicazione ufficiale che il premier Conte ha annunciato al Paese riguardo le linee guida per affrontare la fase 2 ed una graduale ripartenza dopo il più serrato lockdown, è stato inviato oggi al Governo ed alle Regioni il protocollo nazionale a firma di Federalberghi, Confindustria alberghi ed Assohotel in tema di prevenzione contro la diffusione del covid 19 nelle strutture ricettive.

Le tre organizzazioni nazionali maggiormente rappresentative del comparto dell’Ospitalità, hanno elaborato il documento grazie ad una intensa e costante collaborazione, individuando i passaggi essenziali per garantire misure efficaci di prevenzione della diffusione del virus sempre allo scopo di tutelare la salute degli ospiti e dei collaboratori e di realizzare l’equilibrio necessario per garantire l’erogazione del servizio in condizioni di sicurezza e sostenibilità, evitando tuttavia di snaturarne le caratteristiche.

L’obiettivo è quello di tutelare la salute  degli ospiti e dei lavoratori garantendo la sicurezza all’interno delle strutture preservando al contempo il tradizionale spirito di accoglienza tipico dell’offerta alberghiera italiana. Il documento, così come è elaborato, non ha un carattere statico e subirà variazioni in base agli input che arriveranno dagli organismi competenti in materia e dalle varie disposizioni emanate nel tempo. 

Il protocollo – sviluppato sotto la guida di un medico e composto sia da rappresentanti del settore alberghiero che esperti in materia di igiene e sicurezza – suggerisce quali misure poter adottare durante i vari processi di erogazione del servizio alberghiero.   

Un contributo importante è stato fornito dalla Croce Rossa Italiana che al fianco di Protezione Civile e il Sistema Sanitario Nazionale stanno curando tutti quegli aspetti dedicati a quelle strutture che accolgono oggi personale sanitario, volontari e pazienti in quarantena.

“Uno strumento a disposizione degli operatori per supportare la gestione in fase di ripartenza, fornendo indicazioni e spunti a chi vuole fare meglio o di più per la propria offerta. L’auspicio è che il documento possa essere un utile spunto anche per tutte le Regione affinché sia possibile adottare principi unici, lineari ed omogenei su tutto il territorio nazionale” – dichiara Maria Carmela Colaiacovo (nella foto), Vice Presidente di Confindustria Alberghi.

“Abbiamo bisogno di garantire ed essere garantiti per poter riaprire le nostre strutture e far sentire i nostri ospiti protetti come a casa propria” ha specificato il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca. “Proprio per questo motivo, nella delicata stesura del protocollo nazionale, ci siamo affidati a figure terze, ovvero professionisti italiani e stranieri che, con le loro rispettive competenze, potessero individuare la strada più sicura per consentire alle attività del sistema ricettivo di riaprire con i giusti presupposti. La nostra speranza, per i nostri collaboratori e per gli italiani stessi, è che il frutto dello sforzo congiunto degli operatori del settore sia funzionale alla volontà ed all’urgenza di ripartire il prima possibile”.

Il protocollo è stato redatto da una task force costituita ad iniziativa di Federalberghi composta da imprenditori e dirigenti, italiani e stranieri, espressione delle diverse categorie e tipologie di strutture turistico ricettive che – con l’ausilio di consulenti in materia di igiene e sicurezza e sotto la supervisione del prof. Pierluigi Viale dell’Università di Bologna, direttore dell’Unità Operative Malattie Infettive del Policlinico di S. Orsola – hanno analizzato le diverse fasi dei processi di produzione ed erogazione del servizio, individuando gli eventuali punti critici e suggerendo le conseguenti misure da adottare, prospettando quando possibile la disponibilità di soluzioni alternative, ispirate al principio della sicurezza equivalente.

“Si tratta- sostiene Filippo Donati presidente di Assoturismo-Confesercenti E.R. (foto a lato) – di un buon equilibrio tra la tutela della salute degli ospiti e dei collaboratori e l’operatività aziendale. Il nostro intento è quello di rimanere un punto di riferimento del turismo mondiale anche in tema di sicurezza e non solo di qualità ed efficienza dei servizi”. Hanno collaborato alla redazione del protocollo la Croce Rossa Italiana e rappresentanti di imprese alberghiere ed associazioni territoriali degli albergatori che stanno curando, al fianco della Protezione Civile e del Sistema Sanitario Nazionale, le soluzioni ricettive destinate ad accogliere gli operatori sanitari e i volontari impegnati nella gestione dell’emergenza nonché le persone in quarantena.

Il documento è stato elaborato sulla base delle informazioni disponibili e delle disposizioni ad oggi vigenti. Esso sarà quindi soggetto a revisione in caso di aggiornamento delle suddette fonti, di evoluzione della situazione epidemiologica e sulla base delle esperienze che saranno maturate in fase di applicazione in condizioni di “normalità”, che si auspica possa avvenire in tempi brevi, non appena sarà nuovamente consentito alle persone di spostarsi all’interno del territorio nazionale e, conseguentemente, si riattiverà la domanda di servizi turistico ricettivi, che al momento è sostanzialmente azzerata.

Tutte le tre organizzazioni hanno chiesto che i contenuti del protocollo vengano assunti a riferimento per l’adozione di eventuali provvedimenti volti a regolamentare i comportamenti che le aziende turistico ricettive dovranno tenere nella fase della cosiddetta “ripartenza”, e hanno sottolineato l’opportunità di adottare modelli uniformi su tutto il territorio nazionale, caratterizzati da indicazioni chiare e semplici, che possano essere facilmente comprese e poste in opera da collaboratori e clienti, italiani e stranieri, anche in considerazione dell’esistenza di numerose imprese che gestiscono strutture ricettive presenti in una pluralità di regioni.

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