Quali regioni in zona gialla da lunedì 20 dicembre e dove l’arancione si avvicina

Quali regioni in zona gialla da lunedì 20 dicembre e dove l’arancione si avvicina

Mentre l’Rt è in leggera discesa cambiano colore la Liguria, il Veneto, le Marche e la Provincia di Trento. In bilico Emilia-Romagna e Lombardia. E’ corsa a ordinanze restrittive anche in zona bianca. Ipotesi tampone ai vaccinati per l’accesso a eventi con molto pubblico, non solo al chiuso

Per un italiano su cinque (forse di più) Natale sarà in zona gialla, dal 27 dicembre altre regioni tra le più popolose del paese cambieranno colore e dal 3 gennaio alcune rischiano pure la zona arancione. Dopo il monitoraggio dell’Iss di oggi e la cabina di regia, arriveranno le ordinanze del ministero della Salute. Ieri i contagi quotidiani sono arrivati a 26.109, un numero che non si raggiungeva da 9 mesi. Il governo rivendica la stretta sui viaggi e non esclude entro fine mese ulteriori misure restrittive se la situazione dovesse peggiorare, a cominciare dalla possibilità di introdurre l’obbligatorietà del tampone anche per i vaccinati che vogliono andare a vedere le partite in stadi e palazzetti, entrare in discoteca o assistere a un concerto. In quasi tutta Europa i nuovi casi aumentano: in Gran Bretagna 88.376 casi (146 morti), in Francia nelle ultime 24 ore sono stati registrati 60.866 casi di coronavirus (166 decessi). In Spagna 28.900 nuovi positivi, dato record da luglio. Intanto l’Rt in Italia è in lieve calo, a 1,13.

La Zona gialla si allarga: le regioni che cambiano colore

Da lunedì 20 dicembre circa 12 milioni di italiani saranno in zona gialla. Mentre il dato sull’incidenza era ormai alle stelle da settimane, sono stati i nuovi dati sull’occupazione dei posti letto nei reparti e nelle terapie intensive da parte dei malati Covid sopra le soglie di sicurezza (il 10% per la terapia intensiva e il 15% per i reparti ordinari) a fare la differenza: passano in zona gialla a meno di stravolgimenti dell’ultimo minuto la Liguria, il Veneto, le Marche e la Provincia di Trento. Sono già in zona gialla Friuli Venezia Giulia,  Calabria e provincia di Bolzano.

In bilico due grandi regioni come Emilia-Romagna e Lombardia. La grande disponibilità di posti letto ordinari per la prima e l’occupazione non al 10 per cento nelle intensive per la seconda dovrebbero evitare restrizioni dal 20 dicembre. Ma per il 27 dicembre il passaggio in zona gialla sembra scontato. Non sono buoni neanche i numeri del Lazio, che però sta vivendo un miglioramento. Su tutte le regioni italiane incombe l’incognita della variante Omicron.

Tra bianco e giallo le differenze, va detto, sono pochissime: l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto, ma in molti Comuni e nella stessa Roma è già disciplinato anche in zona bianca; e poi il divieto di essere più di 4 seduti a tavola al ristorante.

L’unica a rischiare la fascia più alta, arancione, è tra una o due settimane il Friuli Venezia Giulia che ha i reparti ospedalieri più in affanno rispetto a tutte le altre regioni. La Provincia di Trento dovrebbe evitare l’arancione grazie al gran numero di posti letto disponibili nei reparti di degenza ordinaria. Da lunedì 20 dicembre le Marche passeranno in zona gialla: “Questo passaggio – spiega il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -, in base all`andamento dell`incremento dei ricoveri in area medica, era previsto per lunedì 27, ma nelle giornate di mercoledì e di ieri si è registrata una forte accelerazione dell`incidenza, superando il fatidico 15% che ci consentiva di restare in zona bianca. In due giorni abbiamo registrato un incremento superiore a quello di una settimana intera”.

Oltre il green pass: tamponi anche ai vaccinati?

A Trento e provincia da oggi è vietato il caffè al banco per i non vaccinati. Non sarà il Natale che era stato promesso agli italiani: si spengono le luci dei mercatini, si cancellano spettacoli di Capodanno e feste di piazza, si annullano concerti e manifestazioni. E lì dove non si chiude, dagli stadi alle discoteche, dai palazzetti dello sport ai concerti (dove è già richiesto il Super Green Pass) si pensa di introdurre il doppio filtro del tampone. La proposta è stata del presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts Franco Locatelli: “Tampone ai vaccinati per l’accesso a grandi eventi: è un’ipotesi da considerare se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare. Va tutelato il vantaggio che è stato accumulato dal nostro Paese e soprattutto vanno protette le vite degli italiani”.

Come si passa in zona gialla, arancione e rossa

Si finisce in zona gialla, arancione o rossa quando si superano a livello regionale contemporaneamente tre parametri. Per la zona gialla incidenza oltre i 50 casi ogni centomila abitanti, 15 per cento di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, e 10 per cento di posti letto occupati nelle terapie intensive Covid. Per la zona arancione, incidenza superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 30 per cento di posti letto occupati nei reparti ordinari e 20 per cento nelle terapie intensive. Per la zona rossa, incidenza sempre superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 40 per cento di posti letto occupati nei reparti ordinari e 30 per cento nelle terapie intensive.

La zona gialla comporta l’obbligo di mascherina all’aperto ovunque (mascherina all’aperto che è comunque obbligatoria anche in zona bianca in casa di assembramenti). La zona arancione comporterebbe una distinzione netta tra la vita di chi ha il super green pass e quella di chi invece ha quello base o non lo ha. Per tutti i non vaccinati scatterebbero sostanzialmente le restrizioni della zona arancione, mentre le attività resterebbero tutte aperte per chi ha la certificazione verde rafforzata.

 

 

 

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