Stagione positiva ma l’inflazione ha pesato nelle vacanze degli italiani

Stagione positiva ma l’inflazione ha pesato nelle vacanze degli italiani
ROME, ITALY - MAY 2011: A crowd of tourists at the famous Trevi Fountain or Fontanta di Trevi, in Rome, Italy, taking pictures or waiting to throw their coins to it. Rome, Lazio, Italy.

Pur tra fasi in chiaro e scuro l’estate che si sta chiudendo ha dato agli albergatori dei segnali sicuramente positivi, sia per quanto riguarda il mercato internazionale, molto positivo, che per il business travel, da anni sofferente per causa della pandemia.

Ciò non toglie che l’inflazione ha pesato sul settore delle vacanze degli italiani. Per il 2023 le stime e la dinamica dei prezzi nel turismo registrerà una variazione tendenziale in aumento pari all’8,9% rispetto all’anno precedente con un differenziale inflazionistico pari +3,3 punti percentuali rispetto all’inflazione acquisita per l’indice generale calcolato dall’Istat al 5,6%, secondo le recenti stime dell’Istituto Demoskopika. E’ ovvio che questo ha avuto ripercussioni molto accentuate sui consumi soprattutto dei turisti italiani, generando rincari pari a 3,9 miliardi di euro della spesa turistica di italiani e stranieri che hanno trascorso la villeggiatura nei mesi estivi nel nostro Paese.

Le voci che hanno pesato di più, per l’inflazione tendenziale al giugno del 2023 rispetto allo stesso mese dello scorso anno, sono state il trasporto aereo (+23,5%), i pacchetti vacanza (+17,7%) e i servizi di alloggio (+12,8%). Questo anche perchè l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), creato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo, fa registrare incrementi su base annua per l’Italia nella maggior parte delle voci del “paniere considerato” superiori ai principali nostri competitor quali Francia, Grecia e Spagna.

Riguardo all’andamento territoriale abbiamo cinque sistemi turistici regionali che presentano un incremento dell’inflazione turistica superiore alla media italiana: Lazio (+9,5%), Lombardia (9,2%), Toscana (9,1%), Molise (9,1%) e Campania (9%) con un rincaro complessivo di 1,6 miliardi di euro, pari ad oltre il 40% sulla quota complessiva della spesa turistica imputabile alla crescita dei prezzi (dato Demoskopika). Il “paniere turistico” di beni e servizi individuati comprende alcune voci di spesa della classificazione internazionale quali servizi di trasporto, servizi ricreativi e culturali, servizi ricettivi e di ristorazione.

Per le nostre regioni l’aumento dei prezzi non ne risparmia nessuna. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +8,9% per la componente turistica secondo l’elaborazione di Demoskopika con un impatto sulla spesa turistica pari a 3.868 milioni di euro. I sistemi turistici regionali che hanno avuto un incremento minore rispetto all’inflazione acquisita italiana (per il giugno di quest’anno) sono i seguenti: Valle d’Aosta (+7,9%) con un impatto pari 20 milioni di euro, Trentino Alto Adige (+8%) con un impatto pari a 197 milioni di euro, Basilicata (+8,2%) con un impatto pari a 20 milioni di euro, Marche (+8,3%) con un impatto pari a 79 milioni di euro e, infine, Abruzzo (+8,4%) con un impatto pari a 51 milioni di euro.

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Come vedrete sfogliando questo numero della rivista vogliamo rimarcare due punti importanti per la crescita strutturale delle nostre imprese turistiche: la situazione della piccola hotellerie alla quale dedichiamo – come già fatto anche sul nostro web www.albergo-magazine.it – ampio spazio. Infatti la criticità dei piccoli alberghi ha decimato in Italia ben 2.800 strutture in dieci anni. Si tratta di una crisi di adattamento rispetto al cambiamento di una domanda che cambia e coinvolge strutture di ogni livello, ma che colpisce soprattutto quelle di categoria minore, da una a tre stelle. Vi suggerisco di leggere con attenzione le idee e le proposte molto chiare e dettagliate del nostro consulente Gabriele Gneri per invertire il trend e suggeriamo le proprietà di quelli che oggi sono sul mercato e risentono della crisi di correre ai ripari innovando con creatività e passione le strutture oggi meno attrattive di un tempo per i gusti di un pubblico che è in continua evoluzione.

L’altro punto resta quello, purtroppo molto dolente, legato alla formazione del personale. A tale proposito, nell’ambito di un nostro evento enogastronomico sul lago di Garda trentino, abbiamo fatto nascere un piccolo Contest per i locali Istituti alberghieri. L’obiettivo è sia far conoscere il pesce di lago e l’acquacoltura di acqua dolce ma altresì fare cultura e conoscenza di questo prodotto ai giovani studenti, insegnando che i valori enogastronomici dei nostri territori restano ancora il traino principale alla conoscenza e alla pecurialità del nostro Paese.

 Giulio Biasion

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